di Vanni Zagnoli -
CARPI VIA TUTTI
Carpi, la proprietà dei licenziamenti: da Morelli a Pochesci, epurazioni a tutti i livelli
Il decisionismo del nuovo Carpi. In A nella stagione 2015-16, il club emiliano oggi galleggia in Serie C, ma quante epurazioni....
La nuova proprietà del Carpi non convince. Subentrata in estate al patron della quasi salvezza in Serie A, Bonacini, al presidente Caliumi e al socio Marani, si è distinta in questi 5 mesi per i licenziamenti. Fuori per primo Morelli, l’ex vicesindaco che si era presentato con grande personalità, come il classico uomo d’affari carico perché adesso era nel calcio. Il ds Elio Signorelli è durato 40 giorni, sostituito da Andrea Mussi. In questo 2021, via il team manager Franzese, piccolo ex attaccante, in settimana il dg Alfonso Morrone, che aveva portato Sandro Pochesci. E per ultimo via anche il mister, per Luciano Foschi. Insomma il presidente Matteo Mantovani, di Ncs Company, è un decisionista, anche troppo, con il vice Federico Marcellusi, e il consigliere Marcello Fantuzzi, sempre dell’azienda di Carpi.
Pochesci, peraltro, con i media era stato eccezionale, consentendoci di riprendere un quarto d’ora di allenamento, in avvio di stagione, cosa ormai inconsueta anche in Serie C. “Il mio calcio è solo offensivo - racconta - ce l’ho con Pirlo, che non ha fatto gavetta”. Memorabile la sparata quando era alla Ternana, sua unica panchina in Serie B: “Io ho vinto di più”. Romano dei castelli, da calciatore è stato a Guidonia e a Ostia Mare, nella Viterbese e al Fondi. Da allenatore Borghesiana e Torbellamonaca, Guidonia e Viterbese, Flaminia e Monterotondo, Lupa Frascati e Cynthia, Ostia Mare e Fondi. “Dalla Moldova sono venuto via subito”. Il più eccentrico dei tecnici italiani.
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