DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

STRAVINCE L'EX JUVENTINO

Derby d’Italia: Conte, lezione all’alunno Pirlo. E ora l’Inter…

MILAN, ITALY - JANUARY 17: Romelu Lukaku of Inter Milan is tackled by Aaron Ramsey of Juventus  during the Serie A match between FC Internazionale and Juventus at Stadio Giuseppe Meazza on January 17, 2021 in Milan, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Lukaku e compagni hanno dimostrato non solo di essere all’altezza di Ronaldo e soci, ma addirittura di essere loro superiori

Redazione DDD

Si è parlato spesso del famoso gap tra la Juventus e le antagoniste. L’ha fatto anche Conte prima e anche dopo la partita di San Siro di domenica sera. Nonostante la vittoria, infatti, il mister nerazzurro ha tenuto a precisare: “La Juve resta un punto di riferimento per tutte e la differenza esiste ancora, ma adesso le altre stanno lavorando per ridurla”. Sarà, ma il campo ha detto un’altra cosa. Ha sancito di fatto l’annullamento, se non il sorpasso, dell’Inter.  Come molti critici avevano predetto, Lukaku e compagni hanno dimostrato non solo di essere all’altezza di Ronaldo e soci, ma addirittura di essere loro superiori. Inequivocabilmente. Lo ha detto una partita giocata in maniera perfetta dai nerazzurri, esaltata da un collettivo compatto, nel quale si sono elevati protagonisti assoluti come Barella (per distanza migliore in campo), i soliti Lukaku e Lautaro, ma anche Bastoni (e non solo per lo splendido tracciante-assist per il secondo gol). Dell’Inter hanno colpito la maturità, la consapevolezza, la tranquillità con la quale ha prima impostato la gara e poi l’ha gestita. Tutte caratteristiche che, ad esempio, erano mancate lo scorso anno nel doppio confronto contro i bianconeri.

(Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images )

Certamente, da una parte c’è stata una squadra che sta assorbendo i dettami tattici del suo allenatore, dall’altro invece un gruppo che sta ancora lavorando per comprendere la filosofia del suo nuovo mister e dimostra di accettarla solo a “targhe alterne”. Qualche ottima prestazione, ma anche qualche fragoroso tonfo. Un problema di approccio e mentalità palese, perché ormai è evidente che spesso la Juve non scenda nemmeno in campo. Non è bastato nemmeno il rientro di Chiellini per colmare il deficit di personalità. Ovvio, probabilmente con Cuadrado e Alex Sandro in campo la partita probabilmente si sarebbe sviluppata in maniera diversa, Frabotta si è dimostrato ancora una volta troppo acerbo per impegni di altissimo livello, e Ramsey non l'ha aiutato per nulla, ma un paio di assenze non sono sufficienti come alibi per una Juve che ha dato proprio una sensazione di mancanza di convinzione. Forse anche nel progetto, il che sarebbe la cosa più preoccupante per Pirlo. Non si è visto il DNA di squadra, ma neanche quello della società: la squadra non aggredisce, non combatte e, quando va sotto, non reagisce.

Tutti brutti segnali, decisamente allarmanti. Segnali che, secondo la maggior parte dei siti scommesse di cui una rassegna è disponibile su Wincomparator, rappresentano di fatto una sentenza definitiva: nelle quotazioni antepost per la vittoria dello Scudetto, infatti, la Juve è piombata a 4.5, in terza posizione dopo le milanesi. Ma ora, checché ne dica la classifica, è proprio l’Inter (e non il Milan) ad essere la favorita numero uno: la vittoria del campionato da parte dei nerazzurri è un’ipotesi che vale 2.15 volte la posta, contro il 3.5 dei cugini rossoneri. Insomma, Inter-Juve di domenica sera ha spostato gli equilibri e cancellato definitivamente il gap.

tutte le notizie di

Potresti esserti perso