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QUEI MUSSI E QUESTO HELLAS...

Pellissier sogna: “Sarebbe bellissimo il derby fra il Chievo di Delneri e il Verona di Tudor”

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Le grandi epoche del calcio veronese a confronto...

Redazione DDD

"Negli ultimi 2-3 anni all'Hellas hanno fatto più che bene. Anche questa è una squadra che ha voglia di vincere e non bada ai gol presi, facendo divertire se stessi e i loro tifosi. Contro il Chievo di Delneri dei primi anni sarebbe stato uno dei derby più belli possibili, sarebbe stato bello vedere a confronto quel Chievo, il primo e vero, contro l'Hellas di adesso". Quando parla Pellissier, Verona si sente forte.

Pellissier sogna: “Sarebbe bellissimo il derby fra il Chievo di Delneri e il Verona di Tudor”- immagine 2

Proprio così, Sergio Pellissier, presidente della Clivense, è intervenuto in diretta durante Stadio Aperto, trasmissione di TMW Radio condotta da Niccolò Ceccarini e Dimitri Conti: "Dopo due settimane dalla creazione della squadra abbiamo perso 5-1 la prima amichevole: ero timoroso per l'imminente inizio del campionato, che invece abbiamo vinto. Da lì sono arrivati successi consecutivi e tante altre belle cose, non pensavamo di farcela: l'inatteso è sempre molto bello. La Serie D? Già lo scorso anno ci speravamo, però mancava liquidità: presidente e sindaco ci hanno detto che con un progetto importante, avrebbero messo in palio il titolo sportivo per quello successivo. In qualsiasi modo, dobbiamo arrivare alla D".

Ci spiega che passaggi attendete? "C'è l'articolo 52 NOIF che parla di titolo sportivo rimesso in palio nella categoria in cui una determinata squadra sia chiamata a ripartire. Non c'è scritto nelle regole che non si può mettere in palio il titolo un anno dopo, ma come prassi si è sempre fatto in quello subito successivo alla non-iscrizione. La regola non è scritta, si potrebbe fare. Il calcio ha bisogno di cose nuove per tornare quello vero".

Si aspettava questo Milan? "No, ma nei due anni precedenti hanno costruito il gruppo e trasformato giocatori ottimi, ma non dei migliori, in una squadra. Tutti remano dalla stessa parte, anche chi non gioca, e l'allenatore riesce ad amalgamare il tutto: così riesci nelle grandi imprese. Meriterebbero lo Scudetto, anche come dirigenza: sono tra i pochi ad essere andati contro un procuratore. L'Inter? Qualche colpa ce l'hanno, credo si stiano mordendo l'intero avambraccio: avevano il coltello dalla parte del manico, vincendo a Bologna il destino era dalla loro parte. Hanno fatto un grande campionato pur con numerosi errori, così come Milan e Napoli però. In passato all'Inter volevano me come uno che potesse contribuire dalla panchina ma il Chievo e il suo presidente non hanno mai voluto darmi via, le offerte passavano dalla società che se ne stava abbastanza zitta (ride, ndr)".

 

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