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Più Daspo che gol nel derby di Ischia: 1-0 contro il Lacco Ameno, ma 8 divieti per calci, pugni e ombrellate

Derby Ischia-Lacco Ameno macchiato dai Daspo

Derby acceso sull'Isola d'Ischia nel campionato di Promozione

Redazione DDD

Sono stati 8 i tifosi raggiunti dal provvedimento di Daspo in seguito ai tafferugli scoppiati nel corso della gara del campionato di Promozione tra Ischia e Lacco Ameno, vinto 1-0 dai padroni di casa con gol di Rubino. La zuffa ha visto protagonisti circa 20 tifosi tra quelli del Lacco Ameno e quelli dell’Ischia, rissa che è stata sedata dalle forze dell’ordine presenti che hanno, prontamente, dato il via alle indagini del caso. Gli uomini del vicequestore Alberto Mannelli hanno identificato otto tifosi e un nono è in ancora in corso di indagini.

Il vicequestore della Polizia di Stato, in seguito al vaglio delle immagini, ha comminato il provvedimento di divieto di accesso alle manifestazioni sportive a 4 tifosi dell’Ischia e ad altrettanti del Lacco Ameno. Gli incidenti sarebbero scoppiati quando, in seguito a dei cori scanditi dai tifosi del Lacco Ameno contro gli ischitani, alcuni sostenitori gialloblu si sarebbero recati nel settore degli spalti destinato agli ospiti. Dagli insulti si sarebbe poi passati agli schiaffi e quindi a calci, pugni e ombrellate. Durante gli scontri un tifoso è rimasto ferito, guaribile in 7 giorni. Ischia e Lacco Ameno sono divise da pochi chilometri, divise dalla cittadina di Casamicciola.

Dopo i tafferugli allo stadio “Mazzella” di Ischia, durante il derby tra i gialloblù e il Lacco Ameno, i tifosi rossoneri hanno deciso di prendere posizione: “Troppe chiacchiere. Ci prendiamo la responsabilità dei cori che lanciamo dal settore e non ci tiriamo indietro, non sarebbe derby senza un po’ di rivalità, ma non capiamo perché accusati di tafferugli. Al termine dei 45 minuti iniziali, un gruppo di supporters ischitani ha raggiunto il nostro settore, dapprima presidiato dalla polizia poi improvvisamente aperto ai tifosi di casa senza nessun controllo. Ci hanno minacciato e istigato, dopodiché le nostre azioni sono avvenute solo per difesa personale e per coscienza, e mai per attaccare loro, poiché alcuni ischitani minacciavano verbalmente alcuni giovanissimi tifosi rossoneri. Amiamo questo sport e amiamo profondamente la nostra squadra che supportiamo sempre, al di là del risultato, in ogni categoria, solo per la maglia, per questo è per tutti i nostri sacrifici non accettiamo che si approfitti dei fatti di oggi per infangare il nostro nome".

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