Il sabato di Serie A si chiude con il big match tra Milan e Lazio. Al Giuseppe Meazza le due squadre sono pronte a darsi battaglia alle ore 20:45. Entrambe arrivano da una vittoria e, ovviamente, puntano a ottenere i tre punti. Sono circa una settantina i giocatori che hanno indossato le due maglie, ma pochi lo hanno fatto in un periodo in cui entrambe si giocavano la vittoria del campionato con frequenza. Uno di questi è stato Giuseppe Pancaro, il quale ha rilasciato in esclusiva a DDD un'intervista in occasione del big match.
LE DICHIARAZIONI
ESCLUSIVA – Pancaro: “Il Milan può vincere lo scudetto. Quello del 2000 con la Lazio è stato unico”

Pancaro, ex terzino sinistro, ha vestito solo maglie prestigiose in Serie A. Qui non ci è arrivato per caso, ma dopo aver dimostrato agli inizi di carriera di essere uno dei migliori nel suo ruolo. Al Cagliari in cinque stagioni si guadagna la titolarità fissa e le ottime prestazioni attirano l'attenzione della Lazio. A Roma Pancaro diventa uno dei simboli di una grande squadra, vincendo uno scudetto, due Coppa Italia, una Supercoppa Uefa e una italiana e una Coppa delle Coppe. A Milano arriva nel 2003 e qui aggiunge alla bacheca un altro scudetto e un'altra Supercoppa Uefa. Manca per un soffio la Champions League nella folle serata di Istanbul. Chiude la carriera tra Fiorentina e Torino. Tra analisi e ricordi personali, sono emersi spunti davvero interessanti dal racconto di Pancaro.
Pancaro: "Milan favorito. Alla Lazio vanno solo fatti i complimenti"
—Milan e Lazio arrivano alla grande sfida di sabato con un percorso molto simile. Nelle ultime otto giornate i rossoneri hanno raccolto 16 punti, mentre i biancocelesti 15. Chi arriva meglio all'impegno e perché?
"Entrambe arrivano in serie positiva, ma secondo me il Milan è favorito. Ha un potenziale superiore a quello della Lazio, a cui però vanno fatti i complimenti. Nell'ultimo periodo soprattutto stanno ottenendo il massimo rispetto al loro potenziale. Penso che i rossoneri, invece, possano lottare fino alla fine per vincere lo scudetto".
Fino a questo momento è emersa una Lazio molto solida in casa e una meno solida in trasferta. A cosa è dovuto?
"In casa la grande spinta del pubblico sicuramente fa la differenza e ha inciso, ma allo stesso modo bisogna considerare che all'Olimpico ha affrontato più squadre alla propria portata".

Per quanto riguarda il Milan, sono emerse soprattutto la forza e la capacità della squadra di gestire le big del campionato. Che chance può avere la Lazio contro questo Milan? Chi deve essere arginato per mettere in difficoltà i rossoneri?
"Come dicevo prima il Milan è favorito, ma credo che la Lazio avrà le occasioni per poter fare risultato. Quest'anno quella dei rossoneri è una squadra molto pratica, molto pragmatica. Concede inoltre poco e quando riparte fa molto male perché davanti ha un giocatore come Leao che quando parte è devastante. La Lazio dovrà quindi stare molto attenta a lui, ma anche alle palle inattive, altro grande punto di forza del Milan".
Da ex difensore, ti ha colpito l'enorme crescita di Pavlovic rispetto all'anno passato?
"È un calciatore che per caratteristiche si esalta nel modo di difendere del Milan di Allegri. La squadra difende con tanti uomini dietro la linea della palla, lasciando poco spazio dietro di sé. In questi spazi stretti è uno che si esalta particolarmente, anche grazie alla fisicità che ha".
Cosa pensi invece del percorso che sta facendo Davide Bartesaghi?
"Bartesaghi mi piace molto. Ha una gran corsa e ha una bella personalità. Penso che possa avere un grande futuro davanti".

La Lazio, oltre al mercato bloccato, sta andando incontro a una lunga serie di infortuni. Queste difficoltà hanno certamente influito sull'inizio di stagione dei biancocelesti, i quali però sono comunque a ridosso della zona europea. A cosa può e deve ambire questa squadra?
"Nonostante tutti i problemi, come detto prima, bisogna fare i complimenti a squadra e allenatore. Stanno facendo il massimo di quello che possono. L'obiettivo, ma anche la speranza, sarebbe quella di scalare qualche altra posizione in più per centrare un fondamentale piazzamento in Europa".
"Attaccante più forte con cui ho giocato? Bobo Vieri"
—Veniamo a te. Hai vestito le maglie di entrambe le squadre in passato. Che ricordo hai di questa sfida?
"Quando giocavo io, Milan-Lazio è sempre stata una partita di cartello. Una sfida tra squadre molto forti, piene di campioni, che si contendevano la vittoria dello scudetto".
In entrambe le squadre hai condiviso lo spogliatoio con alcuni degli attaccanti più forti della storia. Da una parte e dall'altra (anche causa infortuni) mancano i gol delle punte. Qual è il centravanti più forte con cui hai giocato? Quello che quando gli arrivava palla ti faceva dire "Ora fa gol"?
"Ho avuto la fortuna di giocare con tanti attaccanti molto molto forti. Ma se devo sceglierne uno, anche per un aspetto affettivo dato che siamo grandi amici, non può essere che Bobo Vieri".

Per concludere, scambieresti lo scudetto del 2000 con la Champions League del 2005?
"Non me ne vogliano i tifosi del Milan, a cui sono sono affezionato e con cui si stabilì fin da subito un ottimo rapporto, ma lo scudetto del 2000 con la Lazio non lo scambierei con nessuna cosa al mondo".
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