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Finlandia, Rodney Strasser si allena e ricorda Berlusconi: “Ci parlava di donne in spogliatoio, il Monza? Se mi chiamano…”

BARI, ITALY - JANUARY 25:  Rodney Strasser (L) of Reggina competes for the ball with Daniele Sciaudone of Bari during the Serie B match between AS Bari and Reggina Calcio at Stadio San Nicola on January 25, 2014 in Bari, Italy.  (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Riecco Strasser...

Redazione DDD

L’ex centrocampista del Milan Rodney Strasser si è raccontato in una lunga intervista sul canale Instagram del giornalista Nicolò Schira: “Qui ci stiamo già allenando da 2-3 settimane. A giugno giocheremo le gare di coppa a porte chiuse. Faccio sessioni di training a gruppi, per fortuna qui la situazione non è stata grave come in Italia. Gli effetti del Coronavirus sono stati minori”.

Il suo passato milanista: "Con Allegri ho trovato spazio e continuità in mezzo a tanti campioni. Io e Merkel eravamo i più piccoli della squadra, eppure lui ci ha dato fiducia. Non guardava la carta d’identità, anche se con quei giocatori straordinari era dura giocare e trovare minuti in campo. Insieme abbiamo vinto lo scudetto, lui e Ancelotti sono stati i tecnici più importanti che ho avuto. Nel gennaio 2011 a Cagliari ho segnato il gol più importante della mia carriera. Fu fondamentale per vincere al Sant’Elia e diventare campioni d’Inverno nell’anno dello scudetto. Quella rete mi diede fiducia e mi fece conoscere al mondo. Un gol pesantissimo su assist di Antonio Cassano, che piedi che aveva Cassano...un talento straordinario e quante risate con lui nello spogliatoio”.

Su Ibra: "La gente sbaglia, ha un’idea al contrario di quello che è. Pensano sia arrogante, invece fuori dal campo è una grande persona. Ti fa ridere e scherza tanto. In campo vuole vincere a ogni costo e ti trascina per andare oltre ogni limite pur di arrivare al successo. A tavola ci siedevamo vicini, mi voleva tanto bene. Anche se anche a cena e pranzo comandava: se lui prendeva il riso da mangiare, costringeva anche me a prendere lo stesso piatto...Dopo la vittoria del derby con gol di Ibra sotto la curva dell’Inter la società regalò un orologio a tutti. Gli unici a non riceverlo io e Merkel che eravamo i due giovani del gruppo. La sera a tavola Ibra mi ha chiesto perché non avevo l’orologio e gli spiegai il perché. Allora Zlatan mi disse: ‘Strasser non ti preoccupare, domani ti porto il mio...’. E fece proprio così: mi regalò il suo. Un campione straordinario non solo in campo, credeva tanto in me. Fossi nel Milan me lo terrei stretto perché ha dimostrato anche a 38 anni di fare la differenza ed essere un leader”.

Strasser poi ha girato molto: Lecce, Parma, Reggina, Genova, Livorno, Lupa Castelli, NK Zagabria, Gil Vicente, Villafranca e ora in Finlandia al Turun Palloseura di Turku: "Quando ero al Milan dissi no allo Stoccarda. Allegri aveva fiducia in me e volevo giocarmi le mie chance in rossonero. I tedeschi avevano fatto una offerta economica importante per me e il club, ma il Milan era il top. Berlusconi è un fenomeno, il numero uno. Ogni volta che veniva a Milanello riusciva a caricarci. Una volta eravamo reduci da due pareggi di fila e c’era un clima poco sereno: riuscì in pochi minuti a tirarci su di morale. Ci faceva sorridere, parlavamo di donne e altri argomenti nello spogliatoio con lui, non sottolineava i risultati se erano negativi, ma scaricava la tensione parlando di altro. Il Monza? Sono tornati in B, c’è un grande progetto. La garanzia di successo sono Berlusconi e Galliani. Se mi chiamassero, valuterei con grande attenzione la loro chiamata. Mi piacerebbe come ipotesi di mercato, non lo nego. Vedremo...”.

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