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Le dichiarazioni

Italia, Gattuso alla vigilia dell’Estonia: “Non ho tempo di emozionarmi. Ci sono tante pressioni”

Lorenzo Maria Napolitano
Lorenzo Maria Napolitano
Le parole di Barella e Gattuso alla vigilia del match.
00:28 min

Gennaro Gattuso si prepara ad affrontare l'Estonia. Oggi, in conferenza stampa, il nuovo Commissario Tecnico della nazionale Italiana ha risposto alle domande dei giornalisti, non solo riportando le sue impressioni sulla partita ma anche ricordando Giorgio Armani, stilista e imprenditore italiano fondatore dell'omonima azienda.

Le dichiarazioni di Gattuso

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"Ho trovato un gruppo di ragazzi che si è messo a disposizione, ma non solo i ragazzi. Tutto lo staff, tutta la Federazione, grande disponibilità. Un lavoro quasi perfetto, quindi mi aspetto di vedere una grande partita domani. Sotto l'aspetto umano e professionale, devo fare i complimenti alla squadra, perché hanno fatto veramente un grande lavoro. Parliamo sempre di senso di appartenenza, ma parliamo di essere squadra. Tecnica, tattica, ma la nostra storia dice che il collettivo e la voglia di lottare insieme, da squadra, l'orgoglio, fa tutto parte del nostro DNA".

Su Giorgio Armani, scomparso poche ore prima della conferenza stampa, Gattuso ha detto: "Una grande perdita, condoglianze alla sua famiglia e al suo gruppo di lavoro. Ha portato lustro a noi italiani per la sua qualità, per la sua classe. Non amava tantissimo il calcio, l'ho conosciuto con il Dott. Galliani in una partita di basket a Milano, nei primi anni dell'Armani Jeans. Amava lo sport, non so quante Olimpiadi ha fatto con il suo marchio con i nostri atleti olimpici. Abbiamo perso sicuramente un grande uomo, il suo marchio vivrà ancora a lungo".

Le emozioni del CT dell'Italia

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La fotografia del calcio italiano in questo momento è sbiadita, sporca. Il compito di Gattuso è quello di restituire lucentezza, nonostante un inizio difficile nelle qualificazioni europee per la prossima Coppa del Mondo, che rischia di vedere ancora una volta l'Italia esclusa: "Non avrò tempo per emozionarmi, sicuramente all'inno un po' di emozione, vedendo papà, mamma e sorella in tribuna, lì un po' di emozione sicuramente ci sarà. Stanotte non dormirò pensando a quello che abbiamo fatto stamattina, non mi fanno dormire i pensieri, non le emozioni. Però orgoglioso della Federazione, del presidente Gravina, di Gigi Buffon, della grande possibilità che mi è stata data.

Ci sono tante pressioni, come le sentivo da giocatore, ed è per questo che le emozioni sono poche. Quando fischierà l'arbitro domani, un po' di emozione arriverà, ma adesso solo molta concentrazione per quello che dobbiamo fare e per la partita di domani. Abbiamo un compito difficilissimo, ma ce la metteremo tutta per raggiungere il nostro obiettivo".

 

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Verso la partita contro l'Estonia

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Domani l'Italia scenderà in campo contro l'Estonia, con l'obbligo di vincere la sfida. Gennaro Gattuso ha innanzitutto risposto circa il modulo che utilizzerà: "4-2-3-1 o 4-3-3? I numeri non sono importanti, sappiamo quello che vogliamo fare e sicuramente l'abbiamo preparata molto bene. Noi dobbiamo pensare alla partita di domani, poi a Israele: gara dopo gara.

Sono passati due mesi da quando abbiamo cominciato ad analizzare l'Estonia, squadra che vuole palleggiare e fa costruzione dal basso, anche con tantissima qualità, con il portiere e i giocatori di movimento. Se non la pressi bene, è una squadra capace di arrivare negli ultimi 30 metri con grande facilità. Dobbiamo fare una pressione molto buona, non regalare a loro uomini, tempi giusti, perché ci possono mettere in difficoltà. Davanti giocano di rimessa, dietro partono a quattro, poi li trovi a cinque, ma è una squadra ben organizzata con un allenatore giovane. Bisogna fare sicuramente una partita importante. Tutti pensano che sarà una passeggiata, ma di partite facili non ce ne sono".

Altro tema che tiene banco sono i giovani calciatori italiani che fanno fatica ad emergere. Sul tema, Gattuso ha detto: "Non so quanti oratori sono stati chiusi, non so quanti ragazzini non giocano più per strada, come si faceva una volta, 40 o 20 anni fa. I genitori non si sentono al sicuro perché succede quello che succede, perché si gioca poco, perché un ragazzino in una settimana gioca solo 7-8 ore. Non ci sono strutture adeguate come in altri Paesi, perché ci vogliono 5-600 euro all'anno solo per comprare i kit, per questo. I talenti ce l'abbiamo, i giocatori buoni ce l'abbiamo, ma si gioca veramente poco. Si gioca molto molto poco". 

Con Gattuso anche Barella. Il centrocampista: "Gattuso ci ha ridato consapevolezza"

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Nicolò Barella è tra i pilastri della nazionale italiana, nonché centrocampista tra i più forti in Serie A da diversi anni. Motore della zona nevralgica del campo, Barella ha parlato della possibilità di qualificarsi al Mondiale e delle differenze tra la gestione Gattuso e le precedenti.

"Arriviamo alla partita con grande fiducia, il mister ci ha fatto lavorare, ridandoci consapevolezza e aiutandoci a ritrovarci un po'. Cercheremo domani di dimostrarlo in campo, abbiamo bisogno di una bella prestazione e di una bella vittoria. Nelle recenti gestioni son tante le cose che non hanno funzionato, perché nelle ultime due abbiamo avuto difficoltà, nell'ultimo periodo di mister Mancini e il periodo di Spalletti. Ritrovarci è la cosa più importante, seguire il mister che ci ha fatto lavorare tanto bene, ci ha dato fiducia e serenità. Dovremo ripagarlo con prestazioni e qualità che abbiamo sempre avuto, ma che abbiamo fatto un po' fatica a portare in campo nell'ultimo periodo.

Qualificazione? Sappiamo che è difficile, perché il calcio è bello anche perché a volte succedono delle cose impreviste. A volte succedono a te, a volte succedono agli altri. Noi cercheremo di portare tutto dalla nostra parte, per noi e per la gente che ci ha seguito anche in questo momento difficile".