derbyderbyderby calcio italiano Il Milan ha il suo “Grande Gatsby”: l’importanza di Christian Pulisic negli schemi di Allegri

Capitan America

Il Milan ha il suo “Grande Gatsby”: l’importanza di Christian Pulisic negli schemi di Allegri

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La stella a stelle e strisce continua a performare da top player in Serie A: la storia della sua affermazione tra i grandi d'Europa grazie al club meneghino che l'ha raccolto dal Chelsea al termine di un rapporto tossico e deteriorato
Pietro Rusconi

Spesso Christian Pulisic è stato accostato alla figura fumettistica e immaginaria di Capitan America. Tuttavia, il paragone diventa riduttivo quando si va ad analizzare l'importanza dell'americano per il Milan. Il numero 11 del Milan assume più i tratti dei grandi personaggi dei grandi romanzi statunitensi. È così che Pulisic assomiglia più ad un protagonista di Hemingway, di Fitzgerald o di Steinbeck. Per la varietà e la ricchezza del suo gioco egli ricalca più lo sfarzo di Jay Gatsby, creatura proprio di Scott Fitzgerald. La sua è una caratterizzazione solitaria talvolta, il peso della sua squadra ricade interamente su di lui. Ma ChristianA è anche un sognatore e seppur non abbia una personale Daisy da riconquistare, il suo sogno è quello di riportare il Milan dove merita di stare: in cima alla A e poi chissà... forse all'Europa.

Un talento USA in Germania

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Pulisic al Milan è esploso definitivamente. Con la maglia dei rossoneri il nordamericano ha concluso ogni stagione in doppia cifra. Numeri mai raggiunti se non nella stagione 2019-20 col Chelsea. Il giudizio su di lui era ormai quello di un ex talento, interessante ma che non è mai stato in grado di varcare la soglia del fuoriclasse. Su di lui pesava sicuramente l'altissimo prezzo di cartellino che i blues hanno dovuto pagare: 64 milioni di euro per un 21enne. Oggi sono cifre normalizzate ma già solo 5 anni fa questo era un investimento da non sbagliare in nessun modo. Del resto la bottega del Dortmund è famosa per essere una delle più care e una tappa certa per i talenti che vogliono emergere nell'élite calcistica.

Dopo un'infanzia fra Inghilterra e Stati Uniti, sempre appresso al pallone, nel 2015 passa ai gialloneri. Il Borussia lo ha selezionato dopo un torneo con la nazionale in Turchia e dopo 1 anno Christian debutta in prima squadra. Esordio a 17 anni e prima stagione condita da ben 2 gol. Le stigmate del fuoriclasse ci sono tutte. Sempre nel 2016 arriva anche la prima chiamata in nazionale, un amore a prima vista quello fra gli states e il talentino della Pennsylvania. Gli anni a Dortmund gli permettono di crescere senza pressione, giocando un calcio offensivo che lo aiuterà a sviluppare una capacità decisiva in fase di rifinitura, senza perdersi nei fronzoli della sua ottima tecnica.

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Rispettare le aspettative: la difficile tappa col Chelsea

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I gol rimangono comunque pochi, ma imparare a giocare in un sistema è quella che conta. La sua potenzialità non rimane inosservata ed ecco che nel Gennaio 2019 passa al Chelsea, rimanendo in prestito ancora per 6 mesi in Germania. A Londra la situazione cambia leggermente. La Premier è un campionato molto più intenso della Bundes, il fisico deve essere più sviluppato e spesso Pulisic deve confrontarsi con terzini atleticamente mostruosi ed elastici. La sua tecnica di base non basta più e la titolarità non è più certa, con l'ancora più alto livello dei compagni.

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Voluto da Sarri per sostituire Hazard, non lo incontrerà mai. Seppur ritrovi il suo maestro Tuchel (un rapporto deterioratosi col tempo), con cui vincerà una Champions League, il nazionale USA non convincerà mai del tutto il popolo dei blues. Qualche infortunio di troppo, una fumosità inaspettata, una discontinuità irritante e i fischi nella sua ultima presenza con il Chelsea. Gli acquisti continui sulle ali dell'era Boehly (Madueke, Mudryk, Sterling...) lo costringono alla porta, con un anno di contratto rimanente, il suo prezzo è un'occasione per molti.

Christian Pulisic al Milan si è preso tutto

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La stella statunitense è arrivata al Milan nell'estate '23, nell'ambito del tourbillon di acquisti milanisti dopo la cessione per 80 milioni di Tonali. Pulisic giunge sotto la madonnina col compagno Loftus-Cheek, simboli di un Chelsea vecchio e non in linea coi super talenti freschi costati 80 milioni. Il prezzo dei cartellini è bassissimo: 20 milioni tondi a testa. Le prime due stagioni sono state caratterizzate sì da infortuni e da contesti di squadra non eccelsi, ma anche da una continuità e qualità mai trovate. Per Christian Pulisic saranno 17 i gol la prima stagione e 15 la seconda. Nessun altro ha segnato così tanto in questi anni, tanto che per alcuni tifosi rossoneri è lui il vero leader tecnico della squadra, non Leão.

I due formano probabilmente la coppia di esterni più forte dell'intero campionato italiano. Se con Allegri giocano da punte, negli anni precedenti hanno giocato come ali/trequartisti in 4231 e in 3421. Rafa a sx e Pulisic a dx, giocando con caratteristiche quasi complementari. Con Pioli, l'americano garantisce una buona ampiezza, senza entrare nel campo come molti auspicherebbero. Giocando così largo apre il mezzospazio alle incursioni del compagno Loftus-Cheek (10 gol nel '23-24) e attua i suoi inserimenti verticali pericolosissimi. Inoltre il numero 11 non ha perso la qualità innata di accarezzare il pallone e dribblando riesca a portarsi dentro al campo (è ambidestro) o arrivare sul fondo. Ma il tecnico parmense lo valorizza anche promuovendo triangolazioni dal suo lato e soprattutto tagli in area su cross dalla fascia opposta.

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La nuova vita di Christian Pulisic nel 352 allegriano

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La stagione scorsa Pulisic è stato limitato dagli infortuni e da una gestione dei tecnici confusionaria (dal 424 di Fonseca al 3421 di Conceiçao), ma è risultato essere il migliore dell'annata in chiaroscuro del Milan. Con l'arrivo di Max Allegri, le intenzioni sono state chiare fin da subito: 352. Pulisic e Leão si sono ritrovati a giocare in un contesto mai provato o comunque lontano dai loro consueti stili di gioco. Si è inseguito un centravanti vero per tutta l'estate (e chissà per Gennaio...) ma alla fine loro due sono stati la coppia predefinita per l'inizio di stagione. Caso vuole che sia stato possibile vederli insieme solo nel Derby di settimana scorsa, poiché entrambi hanno avuto diversi infortuni seri. Nonostante la difficoltà del contesto nuovo e delle fragilità fisiche, Pulisic ha iniziato da dove aveva concluso: finora sono 7 i gol in 10 match stagionali.

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Idealmente, in questo modulo, il suo ruolo sarebbe quello di seconda punta. Non è un tentativo campato per aria, Christian ha le qualità tecniche e l'intelligenza tattica per farlo. I compiti dello statunitense sono quelli di attaccare la profondità e puntare il suo marcatore individualmente. Nelle transizioni offensive milaniste è ovviamente un plus enorme agendo con Leão al suo fianco. Inoltre in questa posizione Pulisic può muoversi tanto, andando anche sulle corsie laterali per creare superiorità numerica e attaccando i mezzi spazi. Una caratteristica rimasta dall'anno di Pioli è l'inserimento in area dal lato opposto come nel gol contro il Lecce.