Inter-Lazio non è solo il 5 maggio, la sfida Champions League tra Spalletti e Inzaghi o la storia di doppi ex come Christian Vieri e Juan Sebastian Veron. È anche una partite tra due delle squadre più iconiche del nostro campionato: nei nomi, nelle partite ma anche nelle divise. Ecco le più belle e rappresentative della storia dei due club.
Stile e storia
Inter-Lazio, le maglie più belle della storia dei due club, da Ronaldo e Nedved

Le maglie più iconiche della storia dell'Inter: Ronaldo contro la Lazio, Milito contro il Bayern, Jair contro il Benfica
—Inevitabilmente, nella storia di un club, le maglie che entrano nella storia sono quelle legate a grandi successi, partite eroiche o imprese individuali di campioni senza tempo. Per l'Inter di notti come queste ce ne sono state parecchie. A proposito di Inter-Lazio, impossibile non partire da Ronaldo. Il fuoriclasse brasiliano ha griffato indelebilmente la storia del Biscione a Parigi, proprio contro i biancocelesti. La sua potenza danzante, il doppio passo a Marchegiani, il gol che chiude la finale di Coppa Uefa 1998 sono vestite da una maglia che è diventata poi storia dell'Inter. Bande orizzontali di due tonalità di grigio, dettagli in giallo, lo sponsor Pirelli. Un instant classic firmato Umbro, prima del passaggio alla storica collaborazione con Nike.

Sempre in tema di coppe e di campioni, il 22 maggio 2010 è la data del Triplete, uno dei punti più alti della storia dell'Inter. La maglia della finale di Madrid, prima divisa di quella stagione trionfale, è la maglia dell'Inter che più di tutte rispecchia la tradizione moderna del club. Sembra un ossimoro, "tradizione moderna", ma è quantomai un'espressione doverosa. I milanesi sono soprannominati "nerazzurri" proprio perchè, qualche decennio fa ormai, ad accompagnare il nero era un blu molto più chiaro, azzurro appunto, che poi è stato sostituito dal più scuro colore attuale. In ogni caso, tra le maglie home degli ultimi vent'anni, quella del 2009/2010 è sicuramente la più memorabile, connubio di estetica e trionfi.

Ultima, ma non certo per importanza, una maglia away. Quella che la squadra di Helenio Herrera ha vestito in finale di Coppa dei Campioni a Milano, battendo il Benfica, nel 1965. A San Siro la Grande Inter centrò il secondo successo consecutivo nel massimo torneo continentale, vestendo la divisa da trasferta più classica, nella sua semplicità, della storia dell'Inter. Bianca, con due bande, una nera e una azzurra. In passato, anche nella stagione della seconda stella per esempio, è stato riproposto questo concetto, che è senza dubbio uno dei più amati dai tifosi interisti per la divisa secondaria. Poco importa se la banda è diagonale o, come in quel caso, orizzontale: è un concept senza tempo.
Non solo trionfi europei: altre maglie da ricordare nella storia dell'Inter
—Anche le maglie celebrative sono sempre tra le più apprezzate. Il centenario del 2008 è sicuramente una delle date miliari nella storia dell'Inter. Per l'occasione, Nike propose una elegantissima divisa bianca, con la croce rossa di Milano. Nata nel Medioevo, il bianco rappresentava il popolo, il rosso la nobiltà. Anche in quell'occasione, inoltre, a fine anno fu Scudetto, con la leggendaria doppietta di Ibrahimovic, da subentrato, nel diluvio di Parma. E guardate un po' qui sotto chi c'è...

Una chicca che pochi si ricorderanno è la maglia del primo gol nel derby di Lautaro Martinez. Una divisa indossata una volta sola, confezionata da Nike e Inter per celebrare il ventesimo anniversario di collaborazione. Lo scopo era ricordare le tappe insieme, realizzando una sorta di mosaico di tutte le maglie nerazzurre vestite dall'Inter in quei vent'anni, tra il 1999 e il 2019. Un ricordo dolce anche per il risultato: l'Inter batté il Milan per 3-2 in una partita ricca di emozioni. A sublimare il tutto, il primo gol nella stracittadina del giovane argentino diventato ora bandiera e capitano.

Chiudiamo la parte sull'Inter con un salto nel passato. Corre la stagione 1988/1989. Sulla panchina dell'Inter siede Giovanni Trapattoni. Nell'epoca in cui massimo tre erano gli stranieri che ogni squadra poteva schierare, la dirigenza, guidata dal presidente Ernesto Pellegrini, sceglie Brehme, Diaz e Matthaus. Alla fine dell'anno sarà Tricolore, e che Tricolore: lo Scudetto dei record. Entrambe le divise, home e away, sono bellissime nella loro semplicità. Nero, azzurro, Le Coq Sportif come produttore e lo sponsor Misura, uno dei più rappresentativi nella storia dell'Inter.

Inter-Lazio vuol dire (anche) Simone Inzaghi: nel 200o c'era anche lui
—Sicuramente uno dei momenti migliori, sia sul piano dei risultati che dal punto di vista estetico, della storia della Lazio è intorno al 2000. I biancocelesti, guidati da Sven-Goran Eriksson, erano una delle squadre più forti del mondo, campioni d'Italia nel 2000, anno del centenario. Tutte le divise di quel periodo sono particolarmente belle, ma ce ne sono alcune che meritano più di altre. Tra queste, quella indossata nelle partite di Champions League della stagione 2000/2001, con lo Scudetto cucito sul petto. Un design elegante, in grado di assorbire lo sponsor Siemens alla grande tra le strisce verticali biancocelesti. Il modello? Simone Inzaghi, doppio ex di Inter e Lazio da allenatore.

Particolarmente bella, restando nell'era Cragnotti-Eriksson, la maglia del centenario, indossata nelle stagioni 1999/2000 e 2000/2001. Di questa divisa ciò che affascina di più è davvero la raffinatezza. Bianco, celeste e dettagli dorati: una combinazione elegante, in grado di celebrare al meglio la storia della Lazio. Lo sponsor tecnico Puma in quel periodo fu in grado di rendere immortale, anche nell'aspetto, una squadra ricca di campioni, da Veron a Nesta, passando per Nedved, Mancini e Simeone.

Doveroso fare un salto nel passato. La Lazio ha vinto due Scudetti, quello del 2000, appunto, e quello del 1974, sotto la guida di un grandissimo come Tommy Maestrelli. Il giocatore più rappresentativo di quella Lazio bellissima e maledetta era senza dubbio bomber Giorgio Chinaglia. La sua è una storia particolare, nato a Carrara ma emigrato con la famiglia in Galles da piccolissimo. Non a caso, inizia la sua carriera nello Swansea, prima di tornare in Italia. Alla Lazio si consacrerà, diventando bandiera. In quel periodo le divise sono semplici, prive di dettagli e ghirigori. Come quella della stagione 1974/1975, con lo scudetto sul petto, tra le più affascinanti della storia della Lazio.
L'Aquila del 2018/2019 e la maglia celebrativa del 26 maggio 2013: storia della Lazio
—La divisa home 2018/2019 merita un posto in questo elenco. L'aquila stilizzata sul petto è uno dei migliori esempi di come il simbolo della squadra possa diventare parte integrante della divisa, in modo fine e caratteristico. Tra quelle del ciclo Simone Inzaghi è sicuramente una delle uniformi più belle, oltreché una delle più particolari. Un buon modo di unire innovazione e tradizione. Il concept, nello scorso decennio, è stato usato a più riprese. Questo però è l'esempio più azzeccato.

Nelle stagioni tra il 1998 e il 2000 la Lazio scelse spesso il design che potete vedere sotto. Maglia di un colore solo e bande di diverso colore sulle spalle e sulle braccia. La combinazione più utilizzata fu quella tra celeste e nero, con uno sponsor, Cirio, che è indelebilmente impresso nella memoria dei laziali e di tutti gli appassionati di calcio in generale. Ecco un esempio.

Chiudiamo con una maglia celebrativa che sicuramente farà sorridere i tifosi della Lazio... e meno quelli della Roma. Il 26 maggio 2013 è una data entrata nella storia del derby capitolino. La vittoria della finale di Coppa Italia da parte dei biancocelesti, proprio nel derby, con il gol di Lulic al 71', è una pagina indelebile. Dieci anni dopo, la società di Claudio Lotito ha lanciato una maglia speciale per ricordare quella stracittadina. Una divisa total black, con dettagli oro. Una combinazione evergreen che Mizuno ha realizzato alla grande.

Queste sono solo alcune delle divise più belle e significative della storia di Inter e Lazio. Sicuramente ce ne sono tante altre che avrebbero meritato di entrare in questo pezzo. Del resto, in una sfida con così tanta tradizione, ce n'è per tutti i gusti. Le due squadre si ritroveranno a San Siro domenica 9 novembre, calcio d'inizio alle 20.45.
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