La finale del ’78 di Gonella era anche un po’ sua: la scomparsa di Alberto Michelotti

di Vanni Zagnoli -

Addio al grande Alberto Michelotti, amico di tanti, fra chi segue il Parma. Le critiche che per anni ti sei potuto permettere al Parma, su Tvparma, mentre io quando azzardavo qualcosa ero sempre sul filo. Alberto, aveva letteralmente distrutto, spesso, il Parma. Anche di Tommaso Ghirardi. Anzi, esagerava, non lo approvava. E allora fece bene Pietro Leonardi a intervenire.

Ma nel libro di Claudio Rinaldi, ora direttore di Gazzetta di Parma, dicesti una gran cosa: “Non accetto inviti a cena dal Parma per evitare di essere condizionato nei giudizi”. Quando il Parma si salvò con Ranieri e Giuseppe Rossi, irridevi il bosniaco Muslimovic, dicendo che c’erano appena 10 squadre da serie A e il Parma non era fra queste. E io ero in studio, alcune volte, con Carlo Chiesa e Guido Schittone.

Bravo Alberto. Ero bambino quando arbitravi, a me non eri simpatico, ti trovavo teatrale, preferivo altri. Come ti trovavo teatrale in tv. Però sei stato grande perché tutelavi le piccole squadre, a differenza di quasi tutti. Ti volevano in trasferta. Splendida la tua storia che mi hai raccontato per due ore, in video, a casa tua. “Ero stato portiere, sino ai 25 anni, tifavo per l’Atalanta. L’arbitro Sergio Gonella mi rubò la finale del 1978, in Argentina”. Aveva uno stile unico, in campo, irruento, con parole in dialetto: “Et dàg un sburlòn”, ti dò uno spintone e qualche volta l’hai fatto davvero.