derbyderbyderby calcio italiano La nuova vita di Balotelli volontario con i bambini: “Ora sono una persona migliore”

IL RACCONTO

La nuova vita di Balotelli volontario con i bambini: “Ora sono una persona migliore”

Balotelli
Il forte attaccante in un'intervista a cuore aperto svela il suo momento particolare dopo l'incidente e la revoca della patente con l'esperienza al fianco dei bambini che vuole ancora continuare.
Alessia Bartiromo
Alessia Bartiromo

Nella vita arriva sempre un momento in cui si fanno dei bilanci, cercando di migliore ciò che non è andato nel verso giusto. Questo è il caso di Mario Balotelli che nel novembre 2023 è stato protagonista di un bruttissimo incidente stradale a Brescia, che non ha provocato soltanto danni fattivi alla sua automobile ma gli è costato anche la revoca della patente. Il Tribunale gli dispose contestualmente un percorso di messa alla prova presso un'Associazione per bambini cittadina, che ha segnato per lui un vero e proprio punto di svolta personale.

Il brutto incidente e una vita vissuta a mille

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La notizia dell'incidente di Mario Balotelli nel novembre 2023 ha fatto in poche ore il giro del web, mettendo ancora una volta sotto i riflettori la condotta del giocatore, particolarmente sopra le righe. Nonostante abbia più volte chiarito che i suoi incidenti spesso siano stati strumentalizzati e ingigantiti, il sinistro commesso ha portato a conseguenze più serie, con il Tribunale di Brescia che lo ha considerato come recidiva. Come riporta l'Ansa, il calciatore dal 2023 infatti è stato sottoposto a 40 ore di volontariato presso l'Associazione "Bimbo chiama Bimbo", sita in città e in tutta Italia, per lavorare al fianco dei bambini meno fortunati. Un'esperienza formativa ma anche intensa, che lo ha cambiato profondamente.

Balotelli

Balotelli e le ore di volontariato insieme ai bambini

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Come racconta al Giornale di Brescia, quella con l'Associazione "Bimbo chiama bimbo" è stata un'esperienza profonda, che non dimenticherà facilmente e che lo ha cambiato personalmente. "È stata un'esperienza molto positiva che mi ha permesso di conoscermi meglio e migliorarmi come persona", dichiara, con la volontà di proseguire a dare il suo supporto in struttura anche al termine delle 40 ore imposte, continuando ad essere un punto di riferimento per i bambini che vedono in lui un personaggio sportivo che ha superato tante difficoltà e ancora continua a farlo, ammettendo i propri errori e lavorando sempre per migliorarsi.