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Michele Bellame
Il Derby dei Liquori - fra Avellino e Benevento è il viatico principale per la promozione in serie B. La vittoria del Cerignola all'ultimo minuto contro il Monopoli, mette pressione ai Lupi di Irpinia che, prima del derby pugliese, erano in testa alla classifica con due punti di vantaggio. Nel primo tempo c'è stata una partita molto contratta, tanti falli e tanto nervosismo soprattutto per i padroni di casa. I quali, plausibilmente, avvertivano la pressione di giocare dopo i diretti rivali per il primo posto. Il Benevento sembrava meno nervoso dell'Avellino, infatti ha avuto un'occasione gigante con Lamesta.
Nel secondo tempo, l'approccio dei padroni di casa è stato più propositivo ma non meno responsabile; soprattutto, meno nervoso. Prima va in gol con capitan Armellino, pareggio momentaneo del Benevento con Pinato, e poi nel finale è il neoentrato Palumbo a segnare il gol del definitivo 2-1. Con questa vittoria, l'Avellino si porta nuovamente al primo posto con 63 punti, a due lunghezze dal Cerignola che ne ha 61. Il Benevento, invece è a 46 punti, e si allontana ancora di più dal Crotone che è a 54 punti dopo la vittoria contro il Latina per 4-0.
Entrambe le squadre non esitano a partire forte già dai primi minuti della partita. Sono i padroni di casa ad avere un piglio più pugnante, ma il Benevento riesce a difendersi con ordine, e anche con qualche fallo tattico speso con intelligenza. Con altrettanta lucidità, l'Avellino non forza, e riparte spesso dalle retrovie, per poi giocare e giostrare sulle fasce, dove Sounas e D'Ausilio sono frecce fastidiose per i quarti di centrocampo schierati da Auteri. Poco prima del 20°, si segnala la prima parata di Iannarilli, su un tiro rasoterra di Simonetti all'interno dell'area di rigore.
Al 22°, arriva il primo cartellino giallo della partita: trattenuta di Talia su D'Ausilio, che era diffidato e che salterà la prossima delle Streghe contro l'Audace Cerignola. Dalla seguente punizione, in zona trequarti, palla che entra ed esce dall'area di rigore del Benevento, e l'Avellino non riesce a concludere a rete. Solo un flebile passaggio di Lescano, fa sporcare i guanti a Nunziante. Ma la squadra di Biancolino viene spinta dal pubblico di casa, e cerca di guadagnare fiducia. Di contro, il Benevento, tenta più di un contropiede: al 25° cross sul secondo palo alla ricerca di Pinato, deviato in corner; alla battuta, Lamesta mette al centro, ma Iannarilli allontana con i pugni. Gli attacchi sulla fascia mancina del Benevento sono pericolosi: Simonetti è l'uomo più pericoloso dei giallorossi, quest'oggi vestiti di bianco.
Partita che si anima alla mezzora, calcio di punizione di Palmiero per un fallo su Lescano: ancora palla in area, allontana Oukkada; pallone a Patierno, cerca Lescano, filtrante per Enrici ma il Benevento allontana; cross, infine, di D'Ausilio, che calibra male sul secondo palo. Capovolgimento di fronte al possesso palla del Benevento: lancio lungo di Simonetti, non funziona la trappola del fuorigioco dell'Avellino e pallone che finisce a Lamesta; tu-per-tu con Iannarilli, che ipnotizza l'attaccante avversario, il quale spara altissimo.
Il momento è positivo per la squadra ospite, che in più di una occasione palleggia nella metà campo avversaria. L'Avellino sembra nervoso e troppo frettoloso, sbagliando passaggi elementari, in orizzontale spesso, preda facile per l'interdizione del Benevento. E, nonostante i lupi guadagnino spesso falli in posizioni piuttosto valide per fare cross al centro, non c'è mai un tiro pulito dalle parti dell'evidenziato (per un completino ai limiti del giubbotto catarifrangente) Nunziante.
Pronti via, segna l'Avellino. La tana del lupo, come annuncia lo speaker del Partenio - Lombardi, ulula il nome di capitan Armellino che sfrutta al massimo un cross dalla sinistra di D'Ausilio insaccando alle spalle del portiere del Benevento. La reazione degli ospiti, non si fa attendere, e macina metri. Infatti, all'ora di gioco, circa, arriva il pareggio del Benevento: passaggio rasoterra al centro dell'area di rigore, e Pinato batte Iannarilli. L'Avellino quindi è costretto a rincorrere il risultato, con il cronometro che scorre ed il Partenio che s'era ammutolito. Il derby dei liquori, è in parità. La manovra del Benevento però è ariosa, e nei minuti successivi alla rete ritorna a rendersi pericoloso dalle parti della difesa di casa.
L'Avellino non cambia comunque il proprio canovaccio: possesso prolungato in attesa di varchi: come accade al 69°, quando Sounas prova ad infilare Russo - entrato al posto di Lescano - ma il pallone finisce sul fondo. Pochi minuti dopo, esattamente al 71°, palla centrale di D'Ausilio che si accentra dalla destra, serve Patierno ma il suo rasoterra finisce a lato di poco della porta difesa da Nunziante. Dopo la rimessa dal fondo, Nunziante lancia alto, la difesa avellinese gestisce dalle retrovie: rasoterra veloce in area di rigore, Patierno tenta il colpo di biliardo ma è solo deviazione in corner.
Ma l'Avellino è in fiducia e ulula nuovamente: il neo entrato Martin Palumbo svetta di testa un altro cross dalla sinistra di Russo. I neo entrati dalla panchina di Biancolino confezionano la seconda rete. Accade al 76°. Il quarto d'ora finale, come diceva un vecchio videogioco, non è adatto ai deboli di cuore. Ogni tentativo di azione del Benevento, viene accompagnato dai fischi dei tifosi di casa. I quali, anche per un fallo laterale, esultano di sollievo. Sempre i tifosi del Partenio, applaudono l'uscita di D'Ausilio, stremato e zoppicante, sicuramente fra i migliori in campo: Biancolino fa entrare Tribuzzi. Il finale è chiaramente concitato, ma tra cori e fischi di paura, l'Avellino si porta a casa una vittoria importantissima.
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