Durante il programma “Taca La Marca”, in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Massimo Maccarone, attuale giocatore della Carrarese, il quale si è soffermato sullo stato di crisi del calcio e su tanti altri temi, ecco quanto raccolto:


calcio italiano
Massimo Maccarone: “Chiesa mi ricorda il padre, Fatih Terim mi voleva al Milan ma l’Empoli…”
Chiesa e Zielinski giudicati da Big Mac, poi i suoi ricordi del Milan e del Middlesbrough
Le difficoltà: "La realtà è che la Serie C non è stata pienamente difesa. Le società non hanno grandi introiti e i calciatori percepiscono stipendi bassi e vengono tutelati poco. Molti giocatori vivono con quel salario e tanti giovani sono costretti a sopravvivere con il minimo federale". Protocolli sanitari: "Le squadre di Serie A hanno modo di reggere le spese sanitarie, ma per le serie minori è impossibile fare altrettanto, visto che i controlli devono essere tanti". Problemi logistici: "Credo che la Serie C non possa ripartire, ci sono tanti problemi di natura logistica soprattutto in caso di trasferte".
La ripartenza in Bundesliga: "All'estero l'organizzazione è completamente diversa ed ogni squadra può vantare la propria struttura e il proprio stadio di proprietà. In Italia pochi club possono contare su infrastrutture di primissimo livello. La Germania può essere un esempio, difatti la Bundesliga ripartirà mentre noi in tal senso viviamo ancora in uno stato d'incertezza. Con la ripartenza vai ad affrontare tante partite importanti quando non hai ancora una condizione fisica ottimale e soprattutto bisogna tenere in considerazione che si sta andando incontro all'estate, pertanto le condizioni climatiche non saranno certamente le migliori."
Chiesa: "Mi ricorda molto il padre per come corre e soprattutto per la tecnica di calcio, parliamo di un grande talento. Sicuramente questo ragazzo dovrà valutare attentamente le sue prossime scelte future". Zielinski: "Per me deve giocare nei top club, dove può esaltare al meglio le sue qualità. Il Napoli è già una grande squadra, ma deve decidere solo lui quanto vuole crescere ancora". Il rapporto con il Milan: "Il Milan è la società che mi ha permesso di crescere. A 16 anni mi allenavo con la prima squadra di Capello, avendo la possibilità di confrontarmi con grandi campioni. Kluivert mi dava molti consigli e mi insegnava diversi segreti per comprendere al meglio il ruolo del centravanti. Dopo il primo anno di Empoli, dove feci benissimo, Terim, allora tecnico dei rossoneri, voleva valutarmi in ritiro, ero giovane ma poi l'Empoli acquistò per intero il mio cartellino, ma sono contento del mio percorso con il club toscano".
Differenze e analogie tra Sarri e Giampaolo: "Scegliere tra i due è impossibile, la loro visione del calcio è molto simile e sono entrambi davvero pignoli in campo. Sarri è esploso allenando Napoli e Chelsea, Giampaolo non ha avuto tempo di dimostrare il suo calcio al Milan". Milik-Juventus, Icardi-PSG: "Milik è un grande attaccante, è molto versatile e può crescere ancora tanto, alla Juventus lo vedrei davvero bene. Icardi è un giocatore diverso, un grande bomber, ma partecipa poco all'azione ed è meno completo rispetto al polacco". L'esperienza al Middlesbrough: "È stata un'esperienza molto bella, peccato per la finale di Europa League persa contro il Siviglia, sarà sempre un rammarico".
Viduka: "Era un grande attaccante, ho giocato con lui due anni, ogni giorno a fine seduta ci allenavamo nei tiri. Era un calciatore molto fisico e in Inghilterra si trovava molto bene, in Italia il calcio è diverso e pertanto gli avrebbero fischiato contro molti più falli". Trasferimenti mancati: "In quegli anni c'erano la Roma e la Juventus che mi volevano, così come tante squadre inglesi che offrivano però di più per il mio cartellino. Alla fine non mi pento delle scelte fatte, ma giocare in un grande club italiano mi sarebbe piaciuto. Ho avuto l'opportunità con Milan ed Inter quando ero a Siena ma decisi di restare per il rispetto che nutrivo nei confronti della compagine toscana".
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