derbyderbyderby calcio italiano Pisa-Lazio, Sarri ha diversi nodi da sciogliere. Per i toscani pari che profuma di crescita

EDITORIALE

Pisa-Lazio, Sarri ha diversi nodi da sciogliere. Per i toscani pari che profuma di crescita

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Un triste 0-0 chiude il turno del campionato italiano: la squadra biancoceleste non riesce a penetrare la solida difesa pisana, rischiando anche la beffa nel finale.
Pietro Rusconi

L'ultimo match valido per il nono turno di Serie A non è stato un bello spot per il campionato. Sulla scia del trend negativo di quest'anno, Lazio e Pisa non si sono fatte male: la partita che è terminata a reti bianche con poche occasioni da entrambe le parti. Passi indietro per la squadra romana dopo la splendida vittoria contro la Juventus di Domenica. Tuttavia sorride ancora a metà il Pisa che mette a segno la terza buona partita di fila, con due pareggi importanti contro Milan e Lazio che fanno ben sperare per il futuro.

La gestione infortuni dei biancocelesti

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Maurizio Sarri ha riproposto gli stessi interpreti della domenica appena trascorsa, con il solo Luca Pellegrini a sostituire Manuel Lazzari. Gli infortuni (Castellanos, Cancellieri, Dele-Bashiru, Rovella, Nuno Tavares, Hysaj, Gigot) permettono questo al momento, tanto che il Comandante a fine partita ha sbottato: "Siamo venuti qui con sette assenze e con gente reduce da un periodo lungo di inattività, era impensabile che potessero performare. Il nostro problema è che abbiamo tanti giocatori fuori e tanti in campo ancora non in forma".

Per un Basic che ha fornito un'altra ottima prestazione, un palo da fuori area e tanto lavoro fisico, c'è un Boulaye Dia che fatica fisicamente e tatticamente. Il senegalese non riesce a trovare la condizione atletica ottimale e non riesce a lavorare e ripulire palloni spalle alla porta (0 duelli vinti e 8 palle perse), impedendo fluidità di gioco e rapidità di associazione con gli altri elementi offensivi.

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I nodi offensivi della Lazio

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"La squadra sta trovando solidità, davanti siamo mancati ma va bene così. Non c'è un problema centravanti, c'è un problema offensivo. Il mio calcio oggi non ce la faccio a proporlo. Aspettiamo che tutti tornino in condizione e che rientri qualcun altro". Così si è espresso Maurizio Sarri a proposito della carenza offensiva laziale, in un campionato da soli 11 gol fatti e in una serata con 11 tiri ma solo 0.48 XG. Biancocelesti che faticano ad arrivare ad un tiro pulito, la prima costruzione è buona ma è in rifinitura che la squadra si blocca senza trovare associazioni rapide e triangolazioni pericolose. Il primo tempo è stato più produttivo in questi termini: l'occasione più chiara è stato il palo di Basic, arrivato grazie ai movimenti di Dia, pratici per liberare lo spazio per il tiro da fuori.

Ma non è stata l'unica opportunità del primo tempo, poiché Isaksen (ancora leggermente indietro di condizione fisica) si è divorato un rigore in movimento davanti a Semper a conclusione di una bell'azione laziale: verticalizzazione di Cataldi per Zaccagni, taglio dentro il campo del numero 10 e appoggio al centro area per il danese che calcia in bocca al portiere del Pisa. Nemmeno l'ingresso in campo di Pedrito al posto di Dia ha migliorato l'efficacia della manovra laziale.

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La solidità certificata del Pisa

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"Ci siamo difesi molto bene a parte un paio di situazioni, dove Semper ha fatto due grandi parate. Un mattoncino in più per la nostra autostima, dobbiamo continuare così". Alberto Gilardino riguarda la prestazione offerta dalla sua squadra e ne è soddisfatto. Dopo il match perso per 4-0 col Bologna, la squadra toscana è stata in grado di rimettere a posto il reparto arretrato ed esaltare le qualità difensive di Canestrelli e Caracciolo (9 duelli vinti combinati su 13 tentati). Il mister del Pisa ha anche parlato della possibilità di difendere a 4: "Questa squadra può giocare sia con la difesa a tre, sia con la difesa a quattro. Ho giocatori che sanno difendere e attaccare. Per me conta tanto l'interpretazione della gara, si può difendere in un modo e costruire in un altro". Una squadra dinamica che, durante la partita, ha saputo bloccare sapientemente le fasce e ha chiuso le linee interne di passaggio passando per l'appunto ad un classico 442 in fase di non possesso.

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I miglioramenti offensivi di Gilardino

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Il secondo tempo della partita è stato in mano del Pisa. Se la ricerca della profondità su Nzola ha funzionato a targhe alterne (4 duelli aerei vinti su 7 tentati), molti pericoli sono stati prodotti dalla nuova trequarti: Cuadrado e Tramoni. Il colombiano ha giocato un'ottima gara, le sue incursioni centrali e i suoi cross tagliati hanno creato molte preoccupazioni alla difesa della Lazio. Tuttavia, la giocata classica per l'inserimento di Tourè non è mai andata a buon fine, complice la scarsa finalizzazione dell'esterno, comunque autore della solita buona partita con tanta corsa e tanta sostanza sulla fascia. Un'ottima occasione nel finale l'ha avuta Stefano Moreo, subentrato a Cuadrado, grazie ad un colpo di testa su calcio d'angolo ma Provedel è stato reattivo.

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