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La stagione di Roma e Bologna si apre con un potenziale scontro diretto ad alta tensione. Da una parte la Roma di Gasperini, che ha cambiato tutto in estate, dall’altra il Bologna di Italiano, orfano di Beukema e Ndoye ma molto simile a quello dello scorso anno. Nella notte dell’Olimpico la posta in palio è molto alta, nonostante sia solo la prima giornata.
La Roma di Gasperini comincia da un avversario ostico: il Bologna. L’estate dei giallorossi è stata sicuramente ricca di novità. Dalla panchina, con l’arrivo del tecnico di Grugliasco, all’attacco, con l’aggiunta di Evan Ferguson. Nelle ultime ore è arrivato Leon Bailey, che, nonostante si sia subito fatto male, può dare imprevedibilità e velocità ai giallorossi. A destra Wesley è un ottimo esterno di spinta, mentre El Aynaoui può aggiungere qualità in mediana. Si tratta di una squadra che sicuramente punta a chiudere fra le prime quattro e tornare in Champions League dopo sei stagioni di assenza.
Diversi i potenziali fattori per il raggiungimento dell’obiettivo: innanzitutto tanto passa dall’integrità fisica di Dybala e Ferguson. Il primo non ha bisogno di presentazioni: si tratta di uno dei giocatori più forti degli ultimi 15 anni di Serie A. Tuttavia, spesso gli infortuni nelle stagioni passate ne hanno limitato l’impiego. Quando c’è stato, però, Dybala ha fatto la differenza. Copia e incolla per Ferguson. L’irlandese, classe 2004 e quindi giovanissimo, ha fatto vedere grandi cose, ma non ha mai trovato la continuità necessaria per spiccare il volo. In tal senso la gestione di Gasperini sarà fondamentale per risparmiare minuti superflui ai due.
Un’altra chiave della stagione dei capitolini è sicuramente la tenuta difensiva, da valutare dopo un avvicendamento in panchina come quello tra Ranieri e Gasperini. Ghilardi, arrivato dal Verona, dovrebbe completare il pacchetto con Mancini e N’Dicka. I due sono cresciuti molto negli ultimi anni, con il primo che è diventato una vera e propria colonna portante per la Roma. N’Dicka, a sua volta estremamente valido, ha però in programma il gravoso impegno della Coppa d’Africa. Anche qui la società di Trigoria dovrà essere brava a farsi trovare pronta. In ogni caso, l’obiettivo, alla portata, della Roma è centrare il quarto posto.
Il Bologna spera di riprendere da dove aveva lasciato. La vittoria della Coppa Italia è stata, semmai ce ne fosse il bisogno, un'iniezione di ulteriore entusiasmo. I ragazzi di Italiano hanno centrato uno storico trionfo, ottenendo la qualificazione in Europa League. Si tratta di una competizione sicuramente dispendiosa dal punto di vista fisico, ma in cui i felsinei possono dire la loro. A differenza dell’esperienza in Champions League, quando evidentemente mancava ancora qualcosa alla squadra di proprietà di Saputo, ora anche in Europa il Bologna c'è e fa sul serio. Chiaramente, occhio alle energie lasciate per strada per seguire il sogno continentale.
Sul mercato ci sono stati diversi movimenti per sostituire i giocatori uscenti. Vitik, promettente difensore ceco con buona esperienza per la sua età, sostituisce Beukema. Heggem prende il posto di Erlic, mentre Zortea rileva Calabria. A centrocampo il rinnovo del prestito di Pobega regala continuità alla squadra, mentre in attacco sono arrivati due giocatori esperti come Immobile e Bernardeschi. Quest’ultimo dovrebbe essere il rimpiazzo di Ndoye, ceduto per 42 milioni al Nottingham Forest, mentre Immobile sostituirà Dallinga nelle gerarchie. Occhio quindi a un'iniziale fase di ambientamento dei nuovi acquisti.
In campionato il Bologna è la classica squadra che, soprattutto al Dall’Ara, può dar fastidio a chiunque. L’anno scorso i rossoblù hanno raccolto 37 punti in 19 partite tra le mura amiche, perdendo solo due volte: un bottino più che soddisfacente. Tante delle chance della banda di Italiano di qualificarsi alla prossima Europa League passano dal confermare questo rendimento. Occhio però, perchè se qualcuna delle big dovesse fare meno bene del previsto, il Bologna è anche una validissima candidata per intromettersi nella lotta Champions. Dopo un quinto e un sesto posto, adesso pensare ad arrivare tra lee prime quattro non è più utopia.
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