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A parlare di giovani e settori giovanili in Italia si tocca sempre un tasto parecchio dolente. Se all’estero lo sviluppo dei vivai è diventato una priorità ed un elemento quasi imprescindibile per la floridità e la sostenibilità di un club, da questo punto di vista, l’Italia, come spesso accade, è rimasta indietro. Ma tanto indietro.
È il risultato di un mix di fattori, che vanno dagli aspetti economici, alla mancanza di infrastrutture adeguate, a logiche di interessi e alla sregolata moda di andare ad attingere dai serbatoi stranieri. Bisognerebbe investire seriamente, ma per troppe società, che oggi già fanno i conti con debiti e ristrettezze, significherebbe accollarsi un esborso superfluo, evitabile, rimandabile a data da destinarsi. O forse mai.
Tra i pochi vivai che ancora riescono a sfornare qualcosa in Italia ci sono sicuramente quelli di Roma e Juventus. La società capitolina ha sempre avuto storicamente una buona tradizione e, a conti fatti, si trova almeno un prodotto giallorosso quasi in ogni club di Serie A. Discorso analogo anche per i bianconeri, che hanno trovato nuova linfa con il progetto della Next Gen, che sta già portando i primi risultati.
Le due squadre sono sempre tra le principali protagoniste del campionato Primavera, seppur il paradosso è che per risalire agli ultimi successi delle formazioni bisogna tornare fino alla stagione 2015/16 per la Roma e addirittura fino al 2005/06 per la Juventus. Questo, però, potrebbe forse essere l’anno buono per i giallorossi, che si trovano da soli al primo posto e sono già certi di un posto alle Final Four.
La storia della Roma è ricca di calciatori che sono nati e cresciuti con la maglia giallorossa addosso e che sono poi diventati grandi protagonisti in Serie A e non solo. Uno su tutti: Francesco Totti. ‘Er Pupone’ è soltanto il primo di una lunghissima lista che tra gli altri annovera campioni come Di Livio, Peruzzi, De Rossi, Giannini, Bruno Conti prima e Daniele Conti poi.
Non proseguiamo perché ci sarebbero pagine e pagine di nomi da elencare, ma ci spostiamo direttamente ai giorni nostri. La Roma ha sempre sfornato con una certa costanza giocatori interessanti. Alcuni di questi hanno trovato successo proprio con la maglia della ‘magica’, come Lorenzo Pellegrini o Alessandro Florenzi. Ed è quasi una stranezza che nella formazione attuale della Roma ci sia un solo nuovo prodotto del settore giovanile. In tal senso, Niccolò Pisilli porta in alto la bandiera della romanità. Altri, invece, sono dovuti andare a costruirsi la propria strada altrove.
Riccardo Calafiori, ad esempio, si è costruito a Bologna prima di volare all’Arsenal, ma lui è uno di quelli che ha il giallorosso nel sangue. Come del resto Davide Frattesi o Gianluca Scamacca. Ne hanno girate un po’ Matteo Politano e Alessio Romagnoli, prima di trovare la propria isola felice al Napoli e alla Lazio. Ha impattato benissimo con l’Inter Nicola Zalewski, così come aveva fatto Edoardo Bove con la Fiorentina prima del malore che lo ha fermato. Nella loro stessa formazione c’era anche Matteo Cancellieri, mentre poco prima erano passati Luca Pellegrini, Sabelli e Caprari.
La Juventus Next Gen sta funzionando, e lo dimostra in maniera inconfutabile i giovani portati al grande calcio negli ultimi anni. Basta guardare per esempio Kenan Yildiz, classe 2005, una valutazione di 45 milioni su Transfermarkt e il numero 10 sulle spalle.
Talento e personalità, come quella che ha portato Dean Huijsen ad essere uno dei difensori centrali più ricercati dalle big europee. E qui, immaginiamo proprio che ai piani alti della dirigenza della Vecchia Signora si stiano mangiando le mani. Voluti da Thiago Motta in prima squadra per questa stagione ci sono anche Samuel Mbangula e Nicolò Savona. Stesso discorso per Rouhi, che tuttavia ha trovato molto meno spazio rispetto agli altri due compagni.
La parabola di Moise Kean è sotto gli occhi di tutti. Alla Juventus non ha trovato lo spazio, la continuità e soprattutto la fiducia di cui avrebbe avuto bisogno per esplodere. A Firenze ha trovato un ambiente migliore, un tecnico che lo ha saputo mettere al centro del gioco ed ora lascia che a parlare per lui siano i gol. Con lui in viola c’è anche Fagioli, mentre Mathias Soulé è andato a Roma in questa estate dopo una buona stagione lo scorso anno a Frosinone. Sta facendo bene anche Miretti al Genoa, benissimo Nicolussi Caviglia al Venezia.
Tra i prodotti degli ultimi anni della Next Gen c’è anche Radu Dragusin, ora al Tottenham ma prima al Genoa, dove al suo posto c’è ora Koni De Winter, anche lui un possibile nome del prossimo mercato estivo. All’estero c’è anche Daniele Rugani, all’Ajax, così come Ciro Immobile (Besiktas), che negli ultimi anni ha scritto pagine importanti della storia della Lazio e, in generale, del calcio italiano. Infine, si sta ritrovando sotto la guida di Antonio Conte anche Leonardo Spinazzola, un altro dei prodotti del settore giovanile bianconero.
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