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Sabatino Durante: “L’Inter sta trattando Papu Gomez, per lo Scudetto la differenza la deve fare Conte”

VERONA, ITALY - DECEMBER 23: FC Internazionale coach Antonio Conte issues instructions to his players during the Serie A match between Hellas Verona FC and FC Internazionale at Stadio Marcantonio Bentegodi on December 23, 2020 in Verona, Italy. (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Agente ed esperto di calciatori sudamericani, Sabatino Durante tra la stretta attualità e la storia: "Ancelotti mi chiese di Giunti..."

Redazione DDD

"Sul canale ufficiale Instagram di Taca La Marca, è intervenuto in diretta video, Sabatino Durante, noto procuratore ed esperto di calcio sudamericano, il quale ai nostri microfoni si è soffermato su tanti temi, ecco quanto raccolto. Il destino del Papu Gomez – “Potrebbe andare al Milan, parliamo di un ambiente tranquillo e sereno, dove potrebbe servire un uomo della sua esperienza e delle sue qualità tecniche, credo che si inserirebbe bene. So che lo sta trattando l’Inter, dove però sono arrivati già degli over 30 come Kolarov, Vidal e Sanchez, inoltre non sarebbe il caso di spendere cifre intorno ai 10-12 milioni di euro. Al Napoli direi perché no, ma poi bisognerebbe far incastrare le esigenze tattiche e quelle di spogliatoio. In tal senso Gattuso si è dimostrato abile, trovando il giusto compromesso, e facendo combaciare tanti aspetti.” Conte e l’Inter – “Personalmente un tecnico come Conte non lo prenderei mai, è uno che mette spesso in difficoltà le società in cui si trova, fa spendere cifre importanti. Nonostante ciò è un ottimo allenatore, ha vinto e vanta un curriculum importante. La sua è una squadra prettamente fisica, abile sui calci piazzati in fase offensiva mentre lo stesso non si può dire in fase difensiva. Manca all’Inter profondità ed intensità, parliamo di 'carri armati' dotati di qualità tecnica, composta da tanti giocatori validi per il campionato italiano, che reputo di quarto livello, che spesso hanno tolto le castagne dal fuoco. Questa formazione deve giocare in maniera più positiva e con maggiore movimento. Per lo Scudetto la differenza la deve fare anche Conte, dove può migliorare davvero con poche cose. Basti pensare alla sfida con lo Spezia, dove l’Inter è stata inguardabile, con l’ingresso di Sensi, un giocatore che ha maggiori mezzi tecnici.”

(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

(Photo by Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

"Pedro – “Prima dell’infortunio era nel giro della nazionale di Tite, visto che Firmino e Gabriel Jesus non sono delle prime punte, al Brasile manca un interprete del ruolo dai tempi di Adriano. Difatti prima della rottura del crociato il Real Madrid era disposto a spendere la cifra di 50 milioni per lui, ovviamente per riprendersi da tali incidenti sono necessari dai 18 mesi ai 24 mesi, basti pensare a quanto accaduto a Del Piero nel lontano ’98. E’ ovvio che quando spendi 15 milioni per questo ragazzo bisogna aspettarlo, non si poteva chiedere di ottenere dei risultati immediati. Purtroppo non si ha pazienza nel nostro calcio, basti pensare a Gerson, che descrissi a Walter (Sabatini) come un Liverani dal piede mancino e con maggiore fisico, ma alla Roma davanti a lui vi era un mostro sacro come De Rossi, pertanto questo giocatore fu dirottato a destra e a sinistra… .”

"Marcos Paulo-Inter – “Non parliamo di un fenomeno, è un brasiliano del Fluminense, non una delle squadre più storiche del Brasile, che ha preso il passaporto portoghese e gioca nell’under 21 lusitana, visto che non aveva spazio nella nazionale brasiliana. L’Inter fa bene a prenderlo, il ragazzo è bravo ed ha qualità, ovviamente i migliori talenti brasiliani vanno in altre leghe, basti pensare gli ultimi due, Vinicius e Rodrygo, pagati dal Real Madrid rispettivamente 60 e 45 milioni. Purtroppo in generale non ci sono i soldi, difatti quando dalla Cina è arrivato il diktat che non si può spendere più l’Inter ha deciso di puntare sull’usato sicuro. Per fare mercato l’Inter deve cedere determinati giocatori, ma gli altri club lo sanno, quindi o fai uno scambio o purtroppo ti trovi a realizzare una minusvalenza. Comunque l’Inter fa bene a prendere Marcos Paulo e girarlo in prestito in un club di secondo livello. Mi ricordo quando Renzo Castagnini prese Campagnaro e dissi che questo stoppa la palla con la punta, buca i palloni, ma il ragazzo ha lavorato ed è arrivato a giocare con la maglia della nazionale argentina e dell’Inter e del Napoli, pertanto può venire fuori, ma non parliamo del migliore talento brasiliano, come può essere un Gabriel Veron, talento del Palmeiras, che costa 30 milioni e ti occupa uno slot da extra-comunitario, regola che non condivido visto che non si premia la qualità.”

"Caso Milik – “Se fossi il procuratore di Milik aspetterei, visto che mancano sei mesi alla conclusione del contratto, nel calcio non si fanno le guerre con giocatori in scadenza, si fanno quando sei convinto di vincerle. Con la Lazio con i tanti infortuni avrebbe fatto comodo ad averlo a disposizione.” Fabian Ruiz – “Fabian Ruiz deve giocare più indietro come già sta facendo con Gattuso. E’ lento ma ha qualità tecniche importanti, lo stesso Pirlo ha iniziato a giocare bene quando è stato schierato in posizione più arretrata, stesso dicasi per Liverani che alla Viterbese giocava davanti o addirittura Grosso che da giovane era un numero 10.”

"L’aneddoto Pirlo – “Eravamo un giorno ospiti in Tv io e Boranga per parlare di pugilato, ci soffermammo su alcune invenzioni come Facchetti, che alla Triestina era un centravanti, venne trasformato da Herrera in un terzino fluidificante, mentre io raccontai dell’evoluzione calcistica di Giunti. Quando uscimmo dalla Tv squillò il cellulare di Boranga era Ancelotti, che in quel momento allenava il Milan, Boranga ed Ancelotti si conoscevano da quando erano giocatori ai tempi di Parma, lui ci disse di passare da Reggiolo perché voleva chiedermi della “vicenda” Giunti per poi prendere spunto per fare lo stesso con Pirlo.” Come venne scoperto Gennaro Gattuso – “Mi ricordo quando a Perugia portai dall’Eccellenza Giunti che giocò in C nel 4-3-3 a sinistra, in B cambiammo allenatore ed arrivò Galeone, il papà di Max Allegri. Una notte l’amministratore delegato mi disse che dovevo firmare lo scambio Allegri, che non giocava a Cagliari con Trapattoni, Giunti, ed io mi trovai un po' spiazzato, in primis perché mi sentivo un po' il papà di Giunti e poi perché il Presidente si lamentava delle troppe spese, pertanto pensai se non facciamo giocare un giovane come Giunti chi possiamo vendere. Siamo stati fortunati perché andando a Cosenza, giocammo una partita con il Corigliano Calabro, coincidenza che durante il volo Pieroni litigò con Luca Evangelisti, nostro centrocampista centrale, io mi sfregai le mani, perché pensai che avrebbe giocato al suo posto proprio Giunti. Nello stesso giorno Evangelisti che era seduto al mio fianco ad assistere la partita, mentre mi volevo soffermare ad osservare Giunti come vertice basso, mi disse in maniera insistita guarda questo ragazzo come corre: era Gennaro Gattuso. In tale modo così scoprimmo Gattuso.”

"Lautaro Martinez - “Per un giocatore di lingua spagnola la tentazione Barcellona è grande. Parliamo di un apprendista fuoriclasse, sono di parte quando dico che Conte ha fatto il suo con Lukaku, visto che prima dell’Inter non era un giocatore continuo e propriamente in forma, e il tecnico nerazzurro lo ha messo a posto. Lautaro va coccolato, si deve lavorare di più su di lui, è veloce e rapido, ha qualità tecniche importanti e può ancora migliorare. Da questo punto di vista sarebbe necessario migliorare l’intera gestione delle risorse dell’Inter.” Un pensiero per Paolo Rossi – “Sarebbe troppo facile parlare del giocatore, lo ricordo come una persona, nonostante le tante vittorie, semplice, davvero uno di noi. Mi viene in mente quando mi disse che un giorno in Brasile un tassista lo riconobbe e lo fece scendere dall’auto, perché con la partita del ’82 l’aveva fatto piangere, con tutta la calma del mondo Paolo prese il successivo taxi dove il conducente non era esperto di calcio. Personalmente posso anche dirti che un giorno in un hotel a Belo Horizonte alla reception diedi il mio passaporto e quando l’albergatore vide Perugia, mi domandò dove fosse ed io risposi è la città dove ha giocato Paolo Rossi… .” Un pensiero per Diego Armando Maradona – “L’ultima volta che l’ho visto era durante la sfida tra il Boca Juniors e il suo Gimnasia la Plata, lo vedevo sofferente ma visto che si presentava alla Bombonera nelle vesti di avversario poi riuscì a fare il suo solito show. Diego è inutile dire un fuoriclasse, il Dio del Calcio, era di una generosità enorme, un cuore davvero grande, non ho mai sentito parlare nessuno male di lui, basti pensare alle bellissime parole di Pelè nei suoi confronti. Non l’ho mai visto negare un’intervista ed una foto. Diego mi diede in quell’occasione dei pantaloncini del Boca, firmati da lui, peccato che li ho lavati ed il pennarello non era indelebile. E’ il più grande della storia.”

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