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calcio italiano

Alessandro Birindelli: “Mi ha sorpreso non vedere più Mandzukic alla Juventus, serve una alternativa…”

ITALY - NOVEMBER 26:  CHAMPIONS LEAGUE 97/98 JUVENTUS TURIN; Alessandro BIRINDELLI/JUVE EINZELAKTION  (Photo by Mark Sandten/Bongarts/Getty Images)

Il dibattito sulla Juventus dopo la finale di coppa Italia

Domenico La Marca

"Durante il programma "Taca La Marca” in onda su Radio Musica Television è intervenuto Alessandro Birindelli, ex difensore di Empoli e Juventus, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi. Finale di Coppa Italia: "Quello che risalta agli occhi è che la Juventus non abbia convinzione, manca il DNA della società. I bianconeri sembrano avere sempre il pallino del gioco ma nel momento importante manca la cattiveria giusta a prescindere dal problema tattico che c'è. Il Napoli ha offerto una buona prestazione, mettendo in grave difficoltà la squadra di Sarri, che senza Buffon non sarebbe arrivata alla lotteria dei rigori. Il risultato finale è giusto". Dybala e l'addio di Mandzukic: "La punta centrale per il gioco di Sarri è molto importante e la sua presenza può garantire più libertà agli altri giocatori. Dare dei vincoli a Dybala e Ronaldo favorisce solo gli avversari. La cessione di Mandzukic mi ha sorpreso, mi chiedevo chi sarebbe stato il centravanti in caso di infortunio di Higuain, bisognava intervenire sul mercato per trovare un'alternativa.”

"Il rischio di non vincere: "La Juventus non aveva preventivato il fatto che diversi allenatori avrebbero potuto rifiutare la panchina. Hanno costruito la squadra su decisioni della società e successivamente hanno deciso di proiettarsi su un allenatore che avrebbe potuto sviluppare un buon gioco nonostante la rosa non fosse congeniale alla sua idea di calcio. Tutto sommato ora si è ancora in gioco nelle due competizioni principali e il futuro di Sarri dipende da ciò che si conquisterà". Conte: "Ha accettato la sfida dell'Inter perché vuole vincere, vuole iniettare nei suoi giocatori la voglia di lottare ogni secondo. La Juventus rischia di entrare in un'epoca in cui le altre squadra alzano il livello e con il pericolo concreto di essere risucchiata nella lotta con le altre per ogni obiettivo". Esperienza all'Empoli e passaggio alla Juventus: "Le esperienze nelle serie minori sono state importanti per la mia formazione. Incontrare allenatori come Spalletti è stato determinante e al mio approdo alla Juventus sono arrivato pronto grazie all'autostima che negli anni precedenti mi ero creato. Avevo altri tecnici in campo come Zidane, Deschamps Conte e Inzaghi tra i tanti. Se un giovane entra in campo e ha la possibilità di avere compagni di questo calibro diventa tutto più semplice.”

"Tudor: "Non avrei mai pensato di vedere Tudor nelle vesti di allenatore, era un pò pazzo da calciatore, ma ha dimostrato di poter ricoprire molto bene il ruolo del tecnico". Il 5 maggio per la Juventus: "La convinzione partì dalle settimane precedenti e il mister diceva che se non avessimo fatto tutto il possibile avremmo potuto avere dei rimpianti. Questo ci ha permesso di vincere l'incontro di Udine, lasciando l'ultima parola all'Inter. E’ andata bene, la differenza l'ha fatta il crederci sempre". Gol alla Del Piero contro il Deportivo La Coruña: "Basta vedere la faccia di Montero quando segnai per capire quello che avevo realizzato. Quando fai questi tipi di gol in contesti del genere è molto difficile esprimere le emozioni".

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