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Alla BayArena aveva folgorato Pioli: riecco il vero Hakan Calhanoglu

MILAN, ITALY - OCTOBER 20:  Hakan Calhanoglu of AC Milan reacts during the Serie A match between AC Milan and US Lecce at Stadio Giuseppe Meazza on October 20, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Storie del playoff di Champions League dell'estate 2015: ora al Milan...

Redazione DDD

di Mattia Marinelli -

Gol, fantasia e libertà d’azione, ora il Milan ha un numero 10 totale. Con Pioli in panchina, il turco si è rilanciato coperto da Kessie e, libero da incombenze tattiche, ha dimostrato di poter trascinare i rossoneri. Contro il Lecce ha trascinato la curva, trasformando i fischi in un boato. Pioli ha ridato a Calhanoglu il ruolo che aveva nel Bayer Leverkusen: decisivo il ricordo del playoff di Champions League perso dall’allenatore emiliano con la Lazio e proprio contro il turco. A coprire lui e Theo Hernandez ci ha pensato Kessie, spostato da Pioli come mezzala sinistra. Il nuovo allenatore è sicuro: il turco deve giocare nel tridente sulla linea degli attaccanti. Pioli ha potuto così proporre un Calhanoglu decisivo, letale. Come mai si era visto al Milan, verrebbe da dire. Migliore prestazione del turco da quando è sbarcato a San Siro, in quella turbolenta estate.

Sorpresa al centro sportivo di Milanello, ieri Andrea Pirlo ha assistito all’allenamento del Milan insieme a Paolo Maldini e Frederic Massara. L’ex campione rossonero e campione del mondo sia con il Milan che con l’Italia è stato ospitato dalla dirigenza milanista. Intanto, il polacco Piatek è favorito nel testa a testa: all’Olimpico ha sempre segnato. Pioli immagina anche un Milan con il 4-3-1-2 e le due punte. Per ora, però, sarà ballottaggio. Riflessioni in corso. Stefano Pioli da ieri ha cominciato a studiare le possibili scelte per la trasferta di Roma. Del resto per il Milan è vietato fallire a Roma. Alessio Romagnoli torna nella sua città e contro la sua ex squadra. Il capitano rossonero tappa i buchi nel Milan, ma cresce poco e a giugno farà le sue valutazioni. Con la Sampdoria aveva segnato contro la Roma, esultando come in un derby. Contro quella Roma che non ha creduto in lui.

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