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Atalanta, Lazio e Inter segnano più di tutti: giocano tutte con la difesa a 3 e le 2 punte davanti

MILAN, ITALY - DECEMBER 01:  Lautaro Martinez of FC Internazionale celebrates after scoring the second goal during the Serie A match between FC Internazionale and SPAL at Stadio Giuseppe Meazza on December 1, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Indicazioni dalla Serie A: le prime tre squadre del campionato per gol realizzati giocano con la difesa a 3, tengono sempre due punte davanti e, a parte un’eccezione, non hanno gli esterni a piede invertito

Redazione DDD

di Max Bambara -

Un terzo di campionato è già trascorso e quindi qualche primissimo bilancio si può fare, dato che 14 partite rappresentano già una base discreta per iniziare a fare delle valutazioni con un principio di attendibilità. C'è un dato finora poca evidenziato ma che, in questo particolare momento storico del calcio italiano, riveste una funzione preziosa. Infatti le tre squadre che segnano di più in questo campionato di Serie A (Atalanta, Lazio e Inter) hanno in comune tante cose sul piano dello sviluppo del gioco, che avviene tramite concetti di calcio molto simili.

Sia l'Atalanta, sia la Lazio e sia l'Inter utilizzano la difesa a 3 con almeno un play difensivo (Palomino, Acerbi, De Vrji) che è delegato ad iniziare l'azione dal basso. Tutte e tre queste squadre inoltre giocano sempre con due punte pure nel reparto avanzato. L'Atalanta mette una punta fisica (Zapata) vicina ad una punta tecnica (Ilicic), la Lazio utilizza due punte rapide e con grande qualità anche nei fraseggi (Immobile e Correa), mentre l'Inter ha optato per il doppio centravanti pesante (Lautaro e Lukaku). Ci sono delle differenze nell'interpretazione dell'azione da parte dei centrocampisti, dato che Gasperini e Inzaghi preferiscono avere un giocatore di equilibrio a protezione della difesa (De Roon e Leiva), mentre Conte opta per un regista atipico (Brozovic).

Il tecnico interista tuttavia preferisce, nel resto della mediana, mezzali di grande corsa e buoni inserimenti ad un giocatore di tocco sopraffino cui perdonare qualche mancato rientro difensivo, come invece accade a Bergamo e a Roma con il Papu Gomez e Luis Alberto. Al netto di queste piccole differenze comunque, esistono molte comunanze fra queste tre squadre nello stile del gioco, nella proposizione della manovra offensiva e nei tempi tecnici con cui avviene la transizione della palla dalla difesa all’attacco. Risulta singolare che un'impostazione tattica con un giocatore in più bloccato in fase di inizio azione (vero limite della difesa a tre che, infatti, in Europa non ha mai fatto breccia) abbia portato i primi tre attacchi del campionato a realizzare quasi 100 gol (sono 98 precisamente) in 14 partite.

Come è possibile spiegare tutto ciò? A nostro avviso la questione va circoscritta alla dimensione della Serie A, un torneo dove la cultura tattica è estremamente sviluppata e rifinita, finanche tarata sulle caratteristiche degli avversari. Negli ultimi anni, avere due punte vere davanti, permette a molte squadre di eludere la necessità di un fraseggio corto (a volte fin troppo rischioso) per provare subito a verticalizzare, o con un lancio lungo (in caso di attaccanti fisici), o con una palla filtrante che salti sistematicamente il centrocampo (in caso di punte leggere). C'è poi un altro aspetto da non trascurare. Gli esterni titolari di queste squadre sono Hateboer, Lazzari e Candreva a destra, Gosens, Lulic e Asamoah a sinistra. Tolta l'eccezione di Lulic (un destro che gioca a sinistra) parliamo di esterni non a piede invertito, aspetto che permette a queste squadre di sfruttare al meglio l'intera ampiezza del campo.

Il futuro della Serie A di alto livello potrebbe essere rappresentato da questo tipo di impostazione tattica generalizzata (ossia un 3-5-2 con la variante del 3-4-1-2 che già alla fine degli anni 90 aveva preso piede)? Impossibile affermarlo con certezza, dato che il calcio è sempre in movimento ed in evoluzione continua. Nei fatti, ad oggi, squadre sulla carta più offensive come struttura (Juventus, Napoli o Roma) segnano di meno rispetto ad Atalanta, Lazio ed Inter perchè in un campionato iper-tattico come la Serie A la cultura della scorciatoia fornisce migliori rendimenti offensivi rispetto ad un tipo di calcio più ragionato e raffinato. Per fare tanti gol in questa Serie A contano molto i tempi tecnici con cui si porta la palla dalla difesa all'attacco, la possibilità di avere sempre una variazione di nota nel coro offensivo, la capacità di sfruttare interamente l'ampiezza del campo e la volontà di rinunciare al fraseggio corto come principale via per arrivare al gol.

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