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Boban allo scoperto: “Vogliamo parlare con Elliott, il caso Rangnick è stato destabilizzante e irrispettoso”

VERONA, ITALY - SEPTEMBER 15:  Zvonimir Boban of AC Milan  looks on during the Serie A match between Hellas Verona and AC Milan at Stadio Marcantonio Bentegodi on September 15, 2019 in Verona, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Zvonimir Boban si rivolge direttamente alla proprietà rossonera

Redazione DDD

di Mattia Marinelli -

"Milan ora voglio chiarezza": le verità di Boban, le due anime allo scoperto, "Rangnick? Non avvisarci, irrispettoso e inelegante. Cosa non degna di questo club. Per il bene di tutti serve subito un incontro con Elliott. Devono precisare obiettivi e budget, ancora non sappiamo che margini avremo".

Dopo le polemiche sulle due anime del club e l’unità di intenti proclamata dall’ad rossonero Ivan Gazidis, Zvonimir Boban sceglie di dare la sua versione: “Rangnick? Un evento destabilizzante, in un momento in cui la squadra sta crescendo e si vede il grande lavoro di Pioli. L’unità significa condivisione, l’unità è rispetto. Alla fine, la base di tutto è avere questo approccio. Con Gazidis abbiamo già parlato. Per il bene del Milan, è certamente necessario che il meeting con la proprietà avvenga al più presto”.

Le altre dichiarazioni: "Prendendo atto di mille difficoltà iniziali, delle differenze culturali e delle passioni rossonere ben diverse, con tutte le divergenze di vedute e qualche volta opposti pensieri, ancora qualche giorno fa pensavo che la realtà fosse il Milan unito. Per come la vedo io, l’unità significa condivisione, l’unità è rispetto. Alla fine, la base di tutto è avere questo approccio, è l’unica via per poter lavorare e sentirsi bene, La proprietà deve essere rispettosa dei risultati sportivi affidati a chi rappresenta la storia e i valori di un grande club. Al momento, nonostante gli sforzi nel mercato di gennaio e i tanti tagli, con due cessioni importanti e l’alleggerimento che deriva dai relativi ingaggi, non sappiamo che margini avremo. Ci è stato chiesto di ringiovanire la rosa e l’abbiamo fatto ma sostenendo sempre che ci vuole il giusto mix tra gioventù ed esperienza. Il mercato invernale ha dimostrato che avevamo ragione, basta vedere come i giovani siano cresciuti in breve tempo. Noi siamo certi che il Milan abbia soltanto una strada, pensare in grande per un fatto semplice: si chiama il Milan, ha 120 anni di storia vincente, e ha sette Coppe dei Campioni vinte. Dobbiamo finire la stagione e vedere dove saremo, ma è già un Milan diverso. Noi non diciamo che si debba vincere l’anno prossimo, ma dobbiamo essere competitivi e giocarcela con tutti almeno in Italia. Siamo ben coscienti che non viviamo il Milan dei nostri tempi, ma un’ambizione vera che ti fa sognare ci dev’essere".

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