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Bruno Giordano: “Covid? I giocatori siano più attenti. Immobile in Nazionale è diverso e su Belotti dico che…”

MILAN, ITALY - DECEMBER 19:  Bruno Giordano attends the "Il Campionato Fa 90" Tv Show on December 19, 2019 in Milan, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Una carriera legata a filo doppio alla Lazio, uno dei più prolifici bomber ad aver indossato la maglia biancoceleste: Bruno Giordano sfoglia il suo personalissimo album dei ricordi, il rifiuto alla Juventus, gli anni al Napoli di Maradona, ed un...

Redazione DDD

L'assillo Covid è centrale nelle dichiarazioni di Bruno Giordano a Le Bombe di Vlad: “Quanto è difficile dirlo ma sicuramente influenzerà. Questa volta le società sembrano più predisposte ad affrontare unite questo tipo di situazione. È chiaro che le squadre più attrezzate saranno avvantaggiate per via della rosa più lunga ma stavolta, rispetto al passato in cui sentivi allenatori lamentarsi di una o due assenze, sembra ci sia più unione tra le parti. Le società mi sembra abbiano poche responsabilità perché stanno attuando al meglio le disposizioni delle autorità. C’è stato un problema con Juventus-Napoli che non è molto chiaro ma vedremo in futuro le eventuali responsabilità. Per quanto riguarda i calciatori forse dovrebbero cercare di limitare al massimo sia la cerchia di persone frequentata che le occasioni di rischio nell’ambiente privato come possono essere uscite nel tempo libero che sarebbero normali in un altro momento”.

Bruno Giordano in campo nel giugno 2018 (Photo by Marco Rosi/Getty Images)

Si è mai spiegato il motivo della mancata convocazione ai mondiali del 1986? Pensa che il vincolo di riconoscenza di Bearzot verso i suoi campioni del 82′ abbia influito o c’è dell’altro? “È ancora inspiegabile il motivo per cui non feci parte della squadra che andò in Messico nel 1986. Feci addirittura parte della tournée, proprio in terra messicana, dell’anno prima in cui Bearzot provò la nazionale in altura. Disputai un grande campionato con la maglia del Napoli e, con tutto il rispetto per gli altri attaccanti che il c.t. portò al mondiale, quel posto lo meritavo”.

Restando in tema di Nazionale, Ciro Immobile si trova in una situazione particolare: idolo assoluto nella Lazio, sempre in discussione in azzurro. Come si spiega questa differenza? “Immobile in Nazionale non gioca allo stesso modo di come fa nella Lazio. A Roma la squadra gioca per lui e può esprimersi al meglio in profondità aiutato anche da Luis Alberto che lo lancia perfettamente. L’Italia costruisce il gioco con più fraseggi e lui si trova spesso con le spalle alla porta perdendo quelle che sono le caratteristiche migliori”.

Pensa che sia opportuno che Mancini scelga, prima possibile, tra lui o Belotti? “Secondo me il c.t. nella sua testa ha già deciso. È chiaro però che il campionato di quest’anno avrà il suo peso. I gol dello scorso torneo ormai non contano più”.

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