“L'11 giugno a Bari, il 29 ottobre all’Unipol Domus davanti ai nostri tifosi: in tutto questo c’è l'amore per il Cagliari. Ieri si è come chiuso un cerchio: la nostra prima vittoria da neo promossa è arrivata anche con i miei gol”: il capitano Leonardo Pavoletti, protagonista nella vittoria in rimonta contro il Frosinone, ha parlato ai microfoni di Radio TV Serie A con RDS, nell'intervista ripresa dal sito ufficiale Cagliaricalcio.com. “Sin dall’inizio ero molto fiducioso su questa gara, non certo sul fatto che andasse in questo modo. Segnato il gol dell’1-3 è scattato qualcosa, è stato bellissimo. Abbiamo ricordato che bisogna rimanere allo stadio sino alla fine. Questa vittoria l'abbiamo cercata e voluta tutti: bello svegliarsi così oggi, sono sensazioni meravigliose”.
IL SOGNO SALVEZZA
Cagliari, gioia Pavoletti “Luvumbo un grande, ma a calcio si gioca di squadra”
La forma migliore
“Come è normale che sia per un calciatore, vorrei giocare sempre. Il Mister però deve prendere delle decisioni e peraltro anche i risultati gli danno ragione. Ho lavorato tanto in ritiro per cercare di entrare subito in condizione, ma sono consapevole del fatto che in questa prima fase del campionato non ero ancora al meglio. Di solito a ottobre entro in forma, sono forse in ritardo, ma va bene così”.
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Non solo Ranieri nelle giornate di Pavoletti: “Mio padre mi rimprovera ancora, è peggio del Mister. Guarda tutte le mie partite, se mi avessero ammonito per l'esultanza chi lo sentiva. È il mio fuoco, il mio motore, mi tiene sul pezzo, mi spinge e motiva, crede sempre tantissimo in me. Da piccolo era proprio il mio eroe, avevo iniziato con il tennis perché lui è un istruttore. Però non mi divertivo così tanto e, pur essendo bravino, a 10 anni ho iniziato con il calcio. Provai anche il rugby ad un certo punto, non ero male neanche lì”.
Dopo il 4-3 sul Frosinone: “Siamo consapevoli che questa partita può rappresentare una svolta. Il mio sogno è la salvezza col Cagliari: sono all'ultimo anno di contratto, se dovesse essere proprio il mio ultimo anno qui voglio che sia quello della salvezza. Amo questa maglia e questa città, voglio con i gol e la mia esperienza nello spogliatoio essere d’aiuto alla squadra. Una società pulita, che vuole crescere; un mister che non ha certo bisogno di presentazioni; una piazza meravigliosa. C'è tutto per fare bene. Non sarà facile, ma di certo possiamo salvarci. Luvumbo? Zito è un calciatore fastidioso per tutti, può fare molto bene, è molto attaccato al Cagliari, ha il sogno di farlo diventare grande, come sarebbe piaciuto a me. Deve però capire che il calcio è un gioco di squadra e quindi è importante dialogare coi compagni: può fare ancora più gol se si gestisce meglio nei dribbling e nelle scelte. Come tutti i giovani va guidato dal mister e dai compagni più esperti: ha velocità, cattiveria, vede il gioco, deve imparare a sfruttare queste qualità ancora meglio”.
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