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Cagliari, Jeda: “Noi giocatori chiedemmo a Cellino di non esonerare Allegri…”

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Jedaias Capucho Neves, meglio noto come Jeda, è arrivato per la prima volta nel calcio italiano 20 anni fa, e ancora oggi ne fa parte. Il Cagliari? Perplessità per il passaggio da Semplici a Mazzarri...

Redazione DDD

Tutte le piazze nelle quali ha giocato ha lasciato qualcosa di speciale ma una su tutte, Cagliari, ricorda Jeda ancora con grande affetto. Quest’oggi Jeda è intervenuto ai nostri microfoni, per parlare del difficile momento dei rossoblù e non solo. Ci ha raccontato la sua esperienza a Cagliari, in particolare le incredibili stagioni con Davide Ballardini e Massimiliano Allegri, ancora impresse nella mente dei tifosi sardi. Per poi concludere con i suoi progetti futuri che, come giusto che sia, lo vedono ancora vicinissimo al mondo del calcio. Ecco intanto come giudica Jeda il momento di difficoltà che stanno vivendo i rossoblù: “È un momento complicato, molto brutto, che sinceramente non mi aspettavo. In particolare dopo quello che era successo lo scorso anno, dove il Cagliari aveva rischiato tantissimo, ma grazie all’arrivo di Semplici era riuscito a fare il cambio di mentalità. Quest’anno a livello di risultati e di gioco va anche peggio. Vedo un Cagliari in grandissima difficoltà, cosa che non mi aspettavo visti gli investimenti fatti in estate. Pensavo che la scorsa stagione avesse fatto scattare un campanello d’allarme, invece quest’anno sto rivedendo le stesse problematiche e non ne capisco il motivo. L’unica cosa certa è che le responsabilità sono di tutti, allenatore, giocatori e società compresi”.

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A proposito di Semplici, Jeda ha dichiarato a Footballnews24: “Esonerare un allenatore dopo così poche giornate è un errore gravissimo, perché bisogna dargli comunque il tempo di lavorare col gruppo, questo lascia intendere che la riconferma di Semplici è stata in parte forzata dal risultato della scorsa stagione. Mi piacerebbe capire il perché di un esonero così frettoloso, a questo punto sarebbe stato meglio non riconfermarlo affatto. Il Cagliari è una società seria, che non ha bisogno di presentazioni, ma esonerare un allenatore è sempre pericolo, perché crea confusione e soprattutto porta allo spreco di risorse economiche importanti. Mazzarri? Anche a me questa scelta mi ha lasciato perplesso, non tanto per il valore di Mazzarri che rimane un ottimo allenatore. Non mi sembra un allenatore adatto al momento del Cagliari, perché non è uno che subentra a stagione in corso. Se ci aggiungiamo il fatto che la squadra mi sembra molto lontana dalla sua idea di calcio, le perplessità sono ancora maggiori. Vedendo i risultati non credo che la società abbia preso la scelta giusta, ma non per colpa di Mazzarri, semplicemente non mi sembrava il profilo più adatto in una situazione come quella che sta vivendo il Cagliari. Vedo una squadra in grossa difficoltà partita dopo partita, penso che un intervento sul mercato sia obbligatorio per cercare di trovare una via di uscita”.

La "chicca" storica, Jeda la regala sulla stagione 2009-10 con Allegri sulla panchina sarda: “Quell’anno giocavamo bene sin dall’inizio, ma dal punto di vista dei risultati non ce ne andava una giusta. A un certo punto Cellino voleva esonerare Allegri, cosa comprensibile dopo cinque sconfitte di fila, ma noi andammo da lui prendendoci le nostre responsabilità. Esonerare Allegri in quel momento non sarebbe servito a nulla, perché eravamo noi giocatori a doverci prendere le nostre responsabilità. Dopo il pareggio col Milan ci siamo sbloccati, e la stagione è andata nel migliore dei modi. Questo fa capire come molto spesso non dipende tutto dall’allenatore, perché in campo ci vanno i giocatori, e questo noi l’avevamo capito benissimo. Allegri è una persona molto intelligente e un ottimo allenatore, ma va detto che la Juventus si è indebolita rispetto al ciclo precedente. Non è la Juventus che ha vinto nove scudetti di fila. Prima aveva giocatori con tanta esperienza e tanto carattere, che in certi momenti potevano farti la differenza. Vestire la maglia della Juventus non è per tutti. Ci sono dei giocatori importanti come Dybala, Morata o Kean, ma devono essere affiancati ad altri giocatori di personalità, e in questo momento alla Juventus ce ne sono pochi. Nei momenti difficili servono giocatori che si prendano carico delle responsabilità della squadra, Bonucci e Chiellini possono farlo, ma non so se qualcun altro è in grado. In questo senso giocatori con la personalità di Buffon, Pjanic, Khedira e Mandzukic erano fondamentali, perché oltre a essere funzionali non avevano paura di metterci la faccia nei momenti complicati. La Juventus di adesso è molto diversa sotto questo aspetto“.

 

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