DDD
I migliori video scelti dal nostro canale

calcio italiano

Cagliari, Joao Pedro: “In ritiro lo avevo detto a mia moglie, questo sarà il mio anno, promessa mantenuta”

BRESCIA, ITALY - JANUARY 19:  Joao Pedro of Cagliari Calcio celebrates his second goal during the Serie A match between Brescia Calcio and Cagliari Calcio at Stadio Mario Rigamonti on January 19, 2020 in Brescia, Italy.  (Photo by Emilio Andreoli/Getty Images)

Joao Pedro e il suo record di gol in stagione, ma anche la sua amicizia con Neymar...

Redazione DDD

Joao Pedro, attaccante del Cagliari, si è raccontato in diretta su Instagram insieme a Cronache di Spogliatoio: "Siamo sempre in giro tra allenamenti, partite e trasferte. Anche quando torno in Brasile c'è sempre qualcosa da fare. Sto apprezzando e vivendo la famiglia. Io e Neymar abbiamo creato un'amicizia vera, dai 14 fino ai 17 anni abbiamo giocato insieme. Poi lui non è stato più convocato con le giovanili. Eravamo sempre insieme io, lui e Coutinho: in viaggio, in ritiro, ovunque. Conosco anche la sua famiglia e sono persone incredibili, meritano tanto. Ricordo che Neymar al Santos in partita segnava sempre due o tre gol, in allenamento ne faceva nove o dieci. Io? Mi è sempre piaciuto fare gol, ma da centrocampista sei lontano dalla porta. Da punta, perdendo Pavoletti, ho cercato di imparare al massimo il ruolo di prima punta. Sono stato influenzato da Pavoletti, è il migliore del mondo di testa. Gli dicevo: 'Vado sul primo palo, lo attacco e ti porto via il difensore. E tu fai quello che vuoi dentro l'area'. Non essendoci più Leo è cambiato tutto. Lo guardavo, ho studiato i tempi e il fisico mi aiuta".

Il Cagliari e la Serie A: "Quello italiano è il calcio più difficile da imparare, ogni ruolo ha un'identità forte. Venendo dal Brasile dove c'è molta improvvisazione nei calciatori, ora mi sento pronto per qualsiasi cosa. C'è voluto un po' e ora sono pronto. In ritiro l'ho detto: questo sarà il mio anno. Ho detto a mia moglie che ci sarebbero stati dei momenti in cui avrei dovuto riposare e gestirmi diversamente: ho preso questo anno come se fosse l'ultimo, voglio dare il mio massimo fino all'ultima goccia. In spogliatoio cerco di fare amicizia e far integrare chi non parla la lingua perché ci sono passato anche io. Cerco di aiutare questi giocatori. Sono il primo a prendere in giro chi si veste male: Simeone è il peggiore di tutti, cerchiamo di aiutarlo ma fa fatica. È proprio un tipo che si veste male". Una battuta fatta ridendo di gusto...

Potresti esserti perso