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Domenica sfida con l'Inter

Cagliari, l’ammissione di Mazzarri: “Pensavo fosse più facile, ma sono fiducioso”

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Reduce dal pareggio casalingo contro il Torino, domenica sera il Cagliari di Mazzarri sarà di scena a San Siro contro l'Inter.

Enrico Vitolo

La classifica, l'Inter, i moduli, il famoso cronometro e il calciomercato, ha parlato davvero di tutto Walter Mazzarri nelle ultime ore. Il tecnico del Cagliari, come riportato dall'Unione Sarda, non si è tirato indietro durante l'intervista, a partire dalla questione penultimo posto in classifica: “Pensavo fosse più facile, lo devo ammettere - ha detto immediatamente -. Ero venuto con entusiasmo, ma dal di fuori c’era una sensazione diversa. Siamo stati sfortunati, qualche punto ci manca e abbiamo avuto tanti infortuni. Alcune partite come quelle con Salernitana e Venezia le avevamo già vinte, con la Roma e con il Bologna meritavamo invece il pareggio. Le partite negative sono state con Empoli e Fiorentina. Ma le sfide difficili mi piacciono, ci sono tante partite. La squadra inizia a dare segnali e sono molto fiducioso”.

L'arrivo a Cagliari dopo un lungo corteggiamento: “Per vari motivi ci sono stati diversi contatti in passato, ma non si è concluso nulla. Io ho sempre avuto la voglia di allenare una piazza che da tanti anni non riesce a stare dove le compete. Rappresentiamo una regione intera, qui c’è stato Gigi Riva e il Cagliari ha vinto lo scudetto. Io anche sono un isolano e ho il richiamo del mare. Venni qui per la prima volta a 15 anni. Finalmente abbiamo trovato il giusto incastro per venire a Cagliari, anche se in un momento in cui la posizione della classifica non è all’altezza del nostro blasone”.

Cagliari, l’ammissione di Mazzarri: “Pensavo fosse più facile, ma sono fiducioso”- immagine 2

Il famoso cronometro: “Ci hanno fatto anche qualche meme. Quando ero in altri club le mie squadre non mollavano mai e vincevano anche all’ultimo minuto. Questo è il mio modo di allenare, fino al 97’ dobbiamo provarci. Ma in questa stagione è andata al contrario, ma finché c’è vita bisogna provarle tutte”

Il prossimo avversario, l'Inter: “In questo momento parlano i fatti, sono in una forma stratosferica. Tanti pensano che non ci sia partita. Ma io sono fiducioso. Se andiamo con orgoglio e organizzazione dimostrati nelle ultime partite possiamo giocarcela, serve anche un pizzico di fortuna. Queste partite si affrontano con coraggio. Se andiamo lì solo per difendere perdiamo prima di cominciare. Cerchiamo di fare il nostro gioco e far loro paura”.

Il passato nerazzurro: “Io mi sono sudato tutto, sono partito dalla C2 e ho fatto un percorso lungo. Poi ho fatto Reggina, Sampdoria, Napoli e Inter. È un orgoglio, come partire dal fondo è arrivare in vetta. È stato il mio unico esonero, ma poi il mio lavoro è stato rivalutato. Mi ha fatto piacere che il mio quinto posto sia stato poi visto in maniera diversa”.

Le questioni tattiche: “Ho recuperato giocatori per fare un tipo di gioco. Dalbert è importante, così come Keita. Il mio modulo preferito con i giocatori giusti è il 3-4-2-1 in fase offensiva. Nella fase difensiva può sembrare 3-5-2 ma è una rotazione di centrocampisti che cambia. Così si può esprimere un bel calcio veloce e con profondità”.

Keita con Joao e Pavoletti: “Io se potessi metterei tutti attaccanti o gente di qualità. Ma il calcio è equilibrio. Li avevo messi con la Salernitana. Ma poi hanno fatto tre cambi e i ragazzi mi guardavano perché avevamo il buco a centrocampo. E ne ho tolto uno subito. Bisogna anche difendere quando attaccano gli altri. Noi purtroppo spesso abbiamo preso un gol più degli altri. Quando magari succederà che tutti e tre staranno benissimo potrà succedere. In questo momento non credo, soprattutto con squadre di altissimo livello. Poi a partita in corso, come col Torino, ho messo Pereiro. Mancavano pochi minuti e volevo provare a vincere. Il Torino in quel momento ha creato due palle gol. Fortunatamente ci è andata bene”.

Il calciomercato: “Vogliamo recuperare qualche infortunato. Cerchiamo di ottenere il massimo. E poi come sa la società rinforziamo qualche reparto a gennaio, anche se sono fiducioso sulla crescita dei giocatori che abbiamo”.

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