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IL CAGLIARI NON BATTE LA LAZIO IN SERIE A DAL 2013

Cagliari, Mazzarri: “So cosa voglio dal mio calcio, ma bisogna stare attenti”

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Le dichiarazioni del mister dei sardi alla vigilia del match con i biancocelesti

Serena Calandra

Le parole del tecnico alla vigilia del match con la Lazio in programma domani alle 20.45. Diverse le considerazioni del tecnico, consapevole delle forze avversarie:

"La medicina migliore sono sempre i risultati che facciamo ogni domenica, dumostrare con i fatti sul campo.

Colpire la Lazio con Pavoletti o Pereiro? Ci hanno aiutato entrambi, vorrei farli giocare insieme però è importante capire gli equilibri della squadra: se si riuscisse a reggere l'urto io ne metterei anche 4 di attaccanti. Joao Pedro è un leader e mi aiuta a dare indicazioni in campo, Pereiro a Torino ha giocato bene e anche Pavoletti. Mezz'ora fatta bene nel finale è altrettanto importante di un'ora fatta dall'inizio, questo è il principio che dobbiamo portare avanti. Keita? Un pensiero su Astori. Non l'ho mai conosciuto direttamente, ma tutti me ne hanno parlato benissimo: rimasi sconvolto quando avvenne la disgrazia, ma so che è amato ancora tantissimo.

Su Keita dico questo: c'è una logica nelle scelte. Quando una squadra va bene è difficile cambiare: chi è rimasto qui ha fatto un grande sforzo per rimetterci in gioco a livello di classifica. Quindi loro hanno la precedenza rispetto agli altri, Keita sta benissimo ma non vedo come possiate pensare che possa giocare dal primo minuto: come la prenderebbero Joao Pedro, Pavoletti, Pereiro? Penserebbero che non sarei in grado di giudicare quel che avviene sul campo.

La partita di domani va affrontata con più attenzione rispetto al Torino, l'ho già detto ai ragazzi. Contro l'Udinese il mercato non era ancora iniziato, ma io avevo già detto alla società che interventi fare. So cosa voglio dal mio calcio, abbiamo sempre cercato di aggiustare la squadra: alcune cose son state fatte, altre non si son potute fare, ma va bene così. Non penso ai punti, ma allo spirito della squadra: sono sempre stato convinto che qualcosa sarebbe cambiato”.

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