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IL MISTER ALLA VIGILIA DELLA TRASFERTA ROMANA

Cagliari, Mazzarri: “Voglio una squadra camaleontica. Nessun modulo prestabilito”

Cagliari, Mazzarri: “Voglio una squadra camaleontica. Nessun modulo prestabilito”

Le parole del tecnico in vista della gara con la Lazio in programma domani alle 18.00 all'Olimpico di Roma

Serena Calandra

In vista del match con la Lazio, mister Mazzarri ha rilasciato le proprie dichiarazioni pre-gara. Il tecnico, vista la sconfitta col Genoa, sottolinea la linea guida da adottare domani in uno scontro impegnativo e ancora una volta determinante per il proseguo del campionato. Diverse le considerazioni dunque effettuate e precisate dal nuovo allenatore dei sardi:

"Mi hanno accolto tutti bene. Ottima struttura all'avanguardia. In tre giorni però non posso dare troppe indicazioni sul gruppo anche se ho percepito la voglia di reagire. Mi sembrano tutti motivati, preferisco avere maggiore riscontro. Il primo dato lo ricaverò dalla partita di domani.

Pavoletti? Lo abbiamo testato. Però sono convinto sia importante ci sia domani. Bisogna creare un'anima, oggi ha fatto il test, verrà in panchina ma non so per quanti minuti potrei impiegarlo. Gli altri hanno un minutaggio più ampio. Anche se devo verificare bene. In questo momento ci sono cinque cambi e nel momento in cui vedo un giocatore in difficoltà me avvarrò. Nandez? Con le sue potenzialità può fare tutto. Vorrei sfruttarlo sull'esterno anche se bisogna andarci piano, voglio capire qual è la sua idea. So che lui preferisci muoversi sulla fascia quindi vorrei comunque accontentarlo.

Non amo i subentri, voglio sempre dare un'impronta. Le mie squadre devono crederci fino al 90esimo. Ho già toccato certi tasti, domani ci sarà la prima verifica. Io non voglio pormi limiti, partita dopo partita. Sarò più preciso dopo la sosta per capire le potenzialità di questa squadra. A tempo debito darò indicazioni alla società.

Ho visto le partite precedenti, ogni allenatore ha un suo principio di gioco. In questi tre giorni ho cercato di portare delle variabili, ma vedrò se verranno applicate. Il 3-5-2 e l'attacco? Io credo di saper allenare tutti i moduli, il modulo giusto dipende dalle caratteristiche della rosa. Anche a partita in corso ho cambiato schema. Bisogna essere camaleontici, deve esserci sempre un piano B. Quando capirò se i miei principi sono stati recepiti, capirò se e come fare cambiare pelle. Posso cambiare modulo in qualunque momento. Tutti si stanno allenando al massimo. Chi andrà in campo dovrà darmi risposte. Le scelte tattiche le saprete domani.

Una squadra evoluta deve sapere quando o meno fare una cosa piuttosto che un'altra. Se c'è da soffrire lo dobbiamo fare tutti insieme. Dobbiamo fare attenzione alle verticalizzazioni, bisogna stare attenti al contropiede. Se ci costringono ad abbassarci dovremo reagire di conseguenza.

La Lazio? Una squadra così forte incontrarla dopo due sconfitte, sarà sicuramente arrabbiata. Mi limito a guardare i meccanismi. Bisogna rispettare questo avversario in modo particolare. Facciamo al meglio quello che abbiamo preparato in questi tre giorni. Se le cose le facciamo tutti insieme possiamo metterli in difficoltà Adesso conta fare punti. Bisogna migliorare tutti gli aspetti quindi tecnico, fisico e mentale. E' chiaro che è ancora troppo presto ma sono abbastanza impattante quindi non è escluso che domani qualcosa si possa notare.

Ho accettato di venire perché c'è grande stima col presidente. Una piazza del genere ti stimola. C'è grande responsabilità, rappresentiamo la Sardegna. Io spero che con un progetto intelligente si possa andare oltre la salvezza, crescere e togliersi le soddisfazioni che meritiamo. Da sempre dopo aver accettato un incarico mi focalizzo sull'obiettivo. Ho le motivazioni alte e quindi è come se fosse il mio primo anno  in serie A.

Durante la mia carriera ho avuto modo di allenare diverse squadre che in poco tempo sono riuscite ad acquisire la mia visione di gioco, vedi Torino e Sampdoria. Mi sono stati riconosciuti i miei meriti quindi non escluso possa accadere il cambiamento anche qui.

In questi mesi di pandemia non ho voluto allenare in quell'ambiente surreale. Senza tifosi non è calcio. Non avrei sentito gli stimoli giusti. Ho avuto la fortuna di poter stare fermo e di approfondire la mia conoscenza. Sono uno che cerca sempre di migliorarsi e rinnovarsi".

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