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IL MOMENTO DEL CAGLIARI VISTO DAL BOMBER

Cagliari, orgoglio Pavoletti: “Visto? Non ero finito…il Milan se ne accorgerà…”

MODENA, ITALY - APRIL 16: Leonardo Pavoletti of Genoa CFC celebrates after scoring a goal during the Serie A match between Carpi FC and Genoa CFC at Alberto Braglia Stadium on April 16, 2016 in Modena, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Pavoletti: "Appena mi sono rimesso in campo con continuità ho dato il meglio. Non mi è piaciuto il messaggio che non giocavo perché non stavo bene, perché non era così".

Redazione DDD

Il bomber del Cagliari Leonardo Pavoletti, uno degli artefici della cavalcata dei rossoblù verso una salvezza sempre più vicina, ha parlato della stagione dei sardi e del suo momento di forma: "Semplici? Mi disse che ero importante e che voleva buttarmi in mezzo al progetto. Mi ha dato una grande boccata d'ossigeno dopo un anno difficile tra infortuni e altro, avevo bisogno di sentirmi dentro al progetto, quello mi è bastato. Si è instaurato subito un ottimo rapporto, non solo con me ma con tutta la squadra. Ci ha fatto subito stare bene. Gol contro il Crotone? Sono rinato lì, se non fai fatti in campo conti sempre di meno. Questo influisce anche nello spogliatoio. La gara contro il Crotone ha girato le cose".

 (Photo by Maurizio Lagana/Getty Images)

Pavoletti a 360 gradi come ospite della trasmissione Il Cagliari in Diretta, in onda sui canali di Videolina e Radiolina: "Piano piano sto entrando sempre di più nell'ambiente, qui chiunque arriva è innamorato della Sardegna e di questa squadra. La società ha grandi margini di miglioramento, una progettualità importante, si può diventare una realtà sempre più importante e prestigiosa. Voci di mercato? Qualche pensiero di andarmene l'ho fatto, dopo un anno fermo e altri sei mesi ci ho pensato, a 32 anni non mi posso permettere di giocare 5 minuti a partita, devo essere messo in condizione di giocare se sto bene. Alla fine però sono rimasto qui ed era quello che volevo. Io mi sentivo benissimo a parte il primo mese e mezzo, ed era comprensibile perché tornavo dall'infortunio. Quando in allenamento ho dimostrato di esserci volevo essere preso in considerazione. Ci sono rimasto male, ma nella mia carriera non mi ha mai regalato nulla nessuno, non tengo rancore. Mi faceva male quando dicevano che ero finito, poi se stavo in panchina per scelta tecnica mi andava benissimo".

Il bomber insiste e spiega: "Momento della svolta? La prestazione con l'Inter, il Torino aveva vinto contro l'Udinese e da lì ci siamo sentiti molto a rischio. Ci siamo concentrati nel fare punti con l'atteggiamento giusto e ci siamo aggrappati tutti a quello, abbiamo avuto un unico pensiero corale, combattere tutti insieme e stare vicini, questo ci ha fatto vincere, è tornato l'entusiasmo, abbiamo fatto 3 vittorie in una settimana e poi siamo andati a Napoli e abbiamo avuto anche più occasioni di loro, poi abbiamo vinto a Benevento e ora siamo a 6 risultati utili di fila. Milan-Cagliari? Il Milan sta benissimo ma noi abbiamo dimostrato che ci siamo, dobbiamo dimostrare l'atteggiamento delle ultime gare e il Milan si accorgerà che non è bello incontrarci. Vogliamo fare una grande prestazione perché vogliamo chiudere la pratica il prima possibile. Ogni stagione ha le sue sfaccettature, questa forse è stata la più difficile e questo ci ha reso migliori. Abbiamo fatto una rimonta eccezionale, ci siamo compattati tutti quanti a partire dalla società, è stato molto bello".

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