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SEMPLICI SA COME SI FA

Cagliari, Semplici vuole restare: “La squadra non sapeva soffrire, ora invece…”

CAGLIARI, ITALY - MAY 22:   Leonardo Semplici coach of Cagliari reacts during the Serie A match between Cagliari Calcio and Genoa CFC at Sardegna Arena on May 22, 2021 in Cagliari, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Leonardo Semplici ha parlato di impresa salvezza col Cagliari e del suo futuro. In settimana, probabilmente martedì, incontrerà il presidente Tommaso Giulini

Redazione DDD

“Ho portato le idee mie e dello staff tecnico per metterle a disposizione dei ragazzi, che da subito mi hanno dato grande disponibilità. Ho dato poche indicazioni, che sono state subito recepite e i risultati si sono visti. Certamente non è stato tutto rose e fiori. Abbiamo attraversato anche un momento abbastanza particolare, pur disputando delle buone gare. Fortunatamente tutto è cambiato in positivo con il rush finale. La svolta? Il confronto abbastanza duro che abbiamo avuto dopo il ko con l’Hellas Verona. Dopo quella partita era ovvio che tutti dovessimo assolutamente dare molto di più per salvarsi”.

 (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Sono le parole di Leonardo Semplici, tecnico del Cagliari che è stato ospite a Videolina Sport: "Nella famosa partita contro il Parma fino al 90′ c’erano stati tanti episodi che ci potevano ammazzare e non solo perché ad un certo punto si era sotto 3.1. Ma non ci siamo mai arresi e poi quel recupero ha iniziato a far cambiare la stagione. La rosa non era certo abituata a dover soffrire come poi è stato. Ma poi tutto è finito bene e il treno non è deragliato anche grazie alla grande compattezza. Al mio arrivo c’era depressione nei ragazzi e nel club. Non si riconosceva in quella che era  la classifica in quel momento. Tutti ci davano per retrocessi, visti i 15 punti dopo 23 partite giocate. Sicuramente dava fastidio leggere la formazione del Cagliari e vederlo in fondo alla classifica. Nessuno capiva le motivazioni, poi ripeto è arrivata la svolta. L’importante era fare il risultato e non come si giocava per uscirne fuori. Il mio intervento in primis è stato a livello mentale, ma soprattutto a livello tecnico, tattico e fisico, per uscire dal tunnel. Tra le cose che mi sono piaciute tanto, è stato il finale in crescendo che abbiamo avuto”.

Calciocasteddu.it ha raccolto anche: “Vedendo delle partite prima di arrivare mi sono reso conto che non si poteva essere aggressivi in fase d’attacco perché ci si esponeva troppo a situazioni sfavorevoli che culminavano con il risultato negativo. Abbiamo lavorato nell’abbassarci e aspettare l’avversaria di turno nella trequarti e ripartire in pressione. Inoltre, quando il possesso palla era il nostro, si cercava con le nostre qualità di poter proporre un gioco importante che ha portato al risultato finale della salvezza, colta prima dell’ultima giornata... Non conoscevo personalmente tutti  i ragazzi, ma sapevo benissimo le loro qualità.  Fare dei nomi è sempre difficile e secondo me non è neanche giusto. Va elogiato tutto il gruppo e non il singolo.  Si è dimostrato che questa rosa ha dei valori diversi ma tutti importanti. Si riparte con me in panchina? Io penso di si. Il cammino che abbiamo fatto sia sotto gli occhi di tutti, Siamo intervenuti col mio staff in tante situazioni, dal modulo in primis. La chance credo che sia meritata e mi auguro si possa andare tranquillamente avanti. Da parte mia e della società c’è l’ambizione ovviamente di migliorarsi. Ovviamente di ciò ne discuteremo quando ci metteremo a sedere per il programma”.

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