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Dopo Kanu e Cassano, ecco Badu: quando il calcio rimane con il fiato sospeso

Antonio Cassano fermato per cinque mesi nel 2011 da una malformazione cardiaca

Oggi Badu, ieri Kanu, Fadiga, Cassano e Biabiany. Tutti ritornati in campo in serie A dopo i problemi cardiaci riscontrati nel corso della loro carriera.

Enrico Vitolo

Una storia, quella di Emmanuel Badu, che probabilmente deve aver riaperto una ferita a chi prima di lui in Italia ha vissuto determinati momenti. Nel 1996 fece grande scalpore la grave anomalia aortica riscontrata dallo staff medico dell’Inter durante il classico rito delle visite mediche svolte al nuovo arrivato Nwankwo Kanu. Sembra la fine di una carriera che si preannuncia entusiasmante, ed invece nell’aprile del 1997 torna in campo e dopo qualche tempo fa parte del ciclo vincente dell’Arsenal vincendo anche il Pallone d’oro africano nel 1999.

Qualche anno dopo, è il 2003, in casa Inter sembra di rivivere un déjà-vu quando a Khalilou Fadiga, appena arrivato dopo un super Mondiale, viene riscontrato un problema cardiaco. Anche questa volta il ritiro sembra scontato, ma anche questa volta invece la carriera prosegue ma in Inghilterra dove dopo qualche tempo gli viene impiantato und defibrillatore interno dopo un collasso avuto prima di una partita. Nel 2011 a 36 decide di appendere le scarpette al chiodo. Alla stessa età dice basta anche Lilian Thuram dopo aver scoperto di avere un’ipertrofia cardiaca.

Diagnosi più o meno simile anche per Taribo West che, a differenza del collega francese, decide comunque di continuare a giocare per qualche altra stagione. Una decisione, quest’ultima, presa anche da Antonio Cassano che nel 2011 torna in campo dopo cinque mesi dalla malformazione cardiaca riscontrata dai dottori del Milan. Restando in casa rossonera, nel 2014 non viene ufficializzato l’ingaggio di Jonathan Biabiany dopo l’aritmia cardiaca riscontrata al momento delle visite mediche (ritorna in campo dopo un anno). Destino differente qualche mese più tardi per lo juventino Stephan Lichtsteiner che ritorna a giocare dopo appena un mese dall’operazione.

Nessun intervento e trasferimento alla Roma, dopo il mancato passaggio ai bianconeri, per Patrick Schick successivamente al problema cardiaco riscontrato all’inizio della stagione 2017-18. Si è dovuto, invece, arrendere il centrocampista italo-spagnolo Andrea Orlando costretto a lasciare la Virtus Entella ed il calcio giocato dopo la patologia al cuore riscontrata a febbraio scorso. Una scelta che non hanno dovuto prendere nel corso degli ultimi tempi Francesco Acerbi, Sami Khedira, Emre Can e Ivan Strinic che vogliono continuare a vincere con le loro rispettive squadre. Ma intanto hanno già vinto la partita più importante, una partita che ora deve vincere anche Badu.

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