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calcio italiano

Ciccio Baiano: “Il Napoli a Barcellona non deve essere remissivo – Firenze, Iachini è come Gattuso”

PALERMO, ITALY - MARCH 22:  Assistant Coach Francesco Baiano (L) speaks to Augusto Nelson during a Palermo training session at Stadio Renzo Barbera on March 22, 2013 in Palermo, Italy.  (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Parole e analisi dell'ex giocatore di Zemanlandia

Domenico La Marca

Durante il programma Taca La Marca in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Francesco Baiano, tecnico ed ex giocatore di Napoli e Fiorentina tra le tante, il quale si è soffermato sul finale di stagione e su tanto altro. Il lavoro di Gattuso – “Nel complesso il lavoro di Gattuso è molto positivo, non ci dimentichiamo che quando è arrivato ha trovato una situazione molto complicata. E’ stato bravo, ha lavorato sulla testa dei giocatori, alla fine ha trovato la quadra e il Napoli ha vinto la coppa Italia, ovviamente poteva un qualcosa di più in campionato, ma nella situazione che si è ritrovato bisogna riconoscere la sua bravura.” Barcellona-Napoli - “La partita di Champions è molto complicata, sappiamo tutti i valori del Barcellona, che non è più quello di due o tre anni fa, ha dei grossi problemi, ed inoltre ha due giocatori come Vidal e Busquets, importanti per l’economia del gioco del club spagnolo, gli unici a fare interdizione, squalificati. Se il Napoli fa una partita remissiva il Barcellona potrà fare quello che vuole, se invece gli azzurri osano e gli mettono paura hanno buone chances per fare gol, che è necessario visto il risultato dell’andata. Sono convinto che il Napoli farà una grande partita, mi auguro che possa recuperare Insigne, che in questo momento è il giocatore più in forma.”

"Osimhen – “L’ho visto e lo reputo un ottimo giocatore, ha caratteristiche ben precise, penso che a Napoli potrà fare molto bene, in squadra ben definita, molto corta, che aspetta bassa e che ha bisogno di campo per esprimere il suo potenziale. Rispetto ai giocatori in rosa Osimhen ha caratteristiche completamente diverse, ti dà fisicità, corsa sul lungo, esprime potenza nei primi passi, forte di testa, va a completare il reparto offensivo. E’ un acquisto ottimo, se vogliamo trovare un pelo nell’uovo è ancora molto giovane e non ha grandissima esperienza che se la farà nel campionato italiano, come dice sempre Ibrahimovic, un mostro del calcio, quando vieni in Italia capisci le difficoltà di fare gol. Se Osimhen riesce a superare l’ostacolo Serie A potrà giocare in tutte le parti del mondo.”

"Fiorentina, la conferma di Iachini e l’assenza di un attaccante da 20 gol - “Sono molto contento per la conferma di Iachini, non perché è un mio amico con il quale ho giocato a Firenze, ma perché ha centrato l’obiettivo richiesto dalla società, è arrivato come Gattuso in un momento drammatico, in una squadra che non si ritrovava più, con il suo arrivo è giunta la salvezza e pertanto merita la permanenza in viola. E’ palese la mancanza di un bomber da 20 gol, Vlahovic ha fatto 4 gol, Cutrone 4-5 soprattutto nelle ultime partite, Ribery ha viaggiato con gli stessi numeri, mentre Chiesa è arrivato in doppia cifra, grazie anche alla tripletta della penultima giornata, è scontato di dire che manchi un centravanti, ma è anche vero che se ti metti nelle mani di due giocatori che insieme raggiungono l’età di 40-45 anni puoi andare incontro a non avere uno che faccia 20 gol. Cutrone e Vlahovic avranno un futuro roseo, ma in questo momento non possono reggere l’urto e la pesantezza di una piazza che negli anni ha visto attaccanti veramente straordinari.”

"Sarri e la Juventus – “Sinceramente non mi aspettavo che con l’arrivo di Sarri la Juventus potesse giocare nello stesso modo del Napoli, un allenatore, in tal senso, non ha una bacchetta magica. La Juventus prima dell’arrivo di Sarri era reduce da otto scudetti consecutivi giocando in una certa maniera, quest’anno ho seguito tante volte le partite dei bianconeri, essendo simpatizzante della teoria di calcio di Sarri, quindi riflettevo sul gioco offerto da questo tecnico a Napoli, fatto di movimento di palla e di giocatori, dove gli stessi ricevevano la palla in corsa, attaccando lo spazio, mentre nella Juventus lo spazio non lo attacca nessuno, tutti vogliono la palla addosso. Capisco che è difficile cambiare la mentalità di un calciatore che viene da otto titoli consecutivi, Sarri è stato bravo ad adattarsi, io non ho mai visto giocare la Juventus con il credo del suo tecnico, stesso discorso dicasi per l’esperienza nel Chelsea, dove nei primi sette-otto mesi non ho visto il calcio offerto in azzurro. Bisogna dimenticarsi che Sarri possa andare in tutte le parti e riproporre quel calcio, a Napoli ha costruito anno dopo anno, mettendo dei tasselli, cercando calciatori adatti al suo gioco. Alla Juventus ha trovato un gruppo di giocatori fortissimi però non è semplice se non hai tempo per cambiare mentalità ad una squadra che viene da tanti successi consecutivi.”

"Lo scambio Milik e Bernardeschi – “Bernardeschi e Milik sono due buonissimi giocatori, che non permettono di fare il salto di qualità a nessuna delle due squadre. Mi auguro di sbagliarmi su tutti e due, spero sempre che i calciatori facciano bene, parliamo di ottimi giocatori che però non ti fanno vincere le partite.”

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