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Davide Baiocco: “Per lo Scudetto vedo la Juventus sempre sul pezzo, ma questo Milan…”

CATANIA, ITALY  - OCTOBER 29: Davide Baiocco of Catania and Mauricio Isla of Udinese in action during the Serie A match between Catania and Udinese at the Stadio Massimino on October 29, 2008 in Catania, Italy. (Photo by New Press/Getty Images)

Davide Baiocco, ex centrocampista, tra le altre, di Juventus, Perugia, Catania, Piacenza, Siena, Brescia. Baiocco ha raccontato la sua esperienza nel Perugia, della breve ma intensa parentesi con la maglia bianconera, e quella nel Catania, il club...

Redazione DDD

Con il Perugia, Davide Baiocco ha disputato il primo campionato di Serie B nella stagione 1995-1996, conclusosi con la promozione in Serie A. Poi una lunga carriera. Ma oggi, nel 2020, tra quali club sarà la lotta scudetto? "Quest'anno vedo molto equilibrio, e questo è un bene - è stata la prima risposta di Baiocco a SuperNews - La Juventus è sempre sul pezzo, ma questo Milan credo abbia trovato con Pioli grande continuità, una quadratura importante a livello tecnico e tattico e un'ottima mentalità. Il merito del tecnico rossonero è stato quello di entrare in un gruppo senza stravolgerlo e lavorare sulla sua mentalità, inserendo qualche innesto che ha aumentato la qualità. La lotta la vedo tra Milan, Juventus... ma non solo. Credo che il campionato quest'anno sia più equilibrato, ci sono altre squadre che lotteranno per lo scudetto. Quando la competizione è più equilibrata è anche più coinvolgente per gli appassionati".

(Photo by Alex Livesey/Getty Images)

(Photo by Alex Livesey/Getty Images)

Il tuo ricordo calcistico più bello?

Non vorrei fare un torto a nessuno, ma ho avuto il privilegio di poter giocare nella mia squadra e rappresentare la mia città in Serie A. Non tutti hanno questa possibilità. Altri momenti stupendi sono quelli della vittoria del campionato di Serie B e della conseguente promozione in Serie A con il Catania, dopo 23 anni, e la salvezza conquistata contro il Chievo sul campo neutro di Bologna. Quest'ultima la ricordo in maniera emotivamente molto forte, dal momento che veniva dopo sei mesi di squalifica del campo a causa degli incidenti avvenuti in Catania-Palermo del 2 febbraio 2007, in cui è stato ucciso l'ispettore di polizia Raciti. Abbiamo giocato sei mesi lontano dal pubblico e, da quarti in classifica, stavamo retrocedendo. E' stata un'emozione fortissima salvarsi e rimanere in Serie A. E' stato il momento più toccante della mia carriera calcistica.

Una delle persone che nel mondo calcio ti ha lasciato qualcosa in più delle altre?

Sarò sincero: nel mondo del calcio ho imparato poco. Piuttosto, ho intrapreso un percorso di crescita personale. Tuttavia, posso dire di essermi tanto divertito con Pasquale Marino e di aver apprezzato tanto Alessandro Del Piero, che con la sua leadership e la sua umiltà dimostra sempre di essere un grande campione, dentro e fuori dal campo. Alla Juventus ho avuto tantissimi insegnamenti ed esempi indiretti, come per esempio Trezeguet e lo stesso Del Piero che si trattenevano dopo l'allenamento per migliorare fondamentali su cui erano già eccellenti. Sono cose a cui inizialmente non dai il giusto valore e significato, ma che con il tempo capisci e ti rimangono dentro.

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