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CHE LOTTA FRA VENEZIA E CITTADELLA...

Ex Cagliari, Jeda: “Sono scettico su Pirlo, il Milan rischia, complimenti a Semplici”

CAGLIARI, ITALY - JANUARY 16:  Jeda of Cagliari during the Serie A match between Cagliari and Livorno at Stadio Sant'Elia on January 16, 2010 in Cagliari, Italy.  (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Jeda oggi fa l'allenatore, dopo aver indossato le maglie di Vicenza, Siena, Palermo, Piacenza, Catania, Crotone, Rimini, Cagliari, Lecce e Novara. Con 67 gol si trova al secondo posto dei marcatori stranieri di sempre in Serie B.

Redazione DDD

Jeda irrompe nella volata Champions: "Pirlo? Sono molto scettico su di lui. Ti devo dire però che ci sono un paio di cose da sottolineare a suo favore: si è ritrovato in una situazione molto difficile, non ha mai allenato ed avendo ereditato una squadra blasonata come la Juventus ha avuto delle difficoltà. Penso che essere calciatori è una cosa, essere allenatori un’altra. É chiaro che ha sbagliato anche la dirigenza perché non ha allestito una squadra nella quale si rispecchia l’idea tattica del tecnico. Gli hanno dato la squadra in mano come a dire questi sono i calciatori che abbiamo, veditela tu. Andrea probabilmente aveva un’idea di calcio che non era consona ai calciatori che aveva a disposizione. Sai, quando sei alla prima esperienza da allenatore non puoi battere i pugni sul tavolo e dire no io voglio questo e quell’altro, devi riuscire ad ambientarti riconoscendo che è un’opportunità unica. Io l’ho sempre apprezzato come calciatore, però come allenatore deve crescere tanto. Credo che la Juventus abbia bisogno di altro. Io che sono stato allenato da lui direi Allegri, anche se non credo sia fattibile. Penso che se avesse avuto voglia di tornare, sarebbe già tornato in questa stagione. A questo punto, riporterei a Torino Zidane. Lui ha avuto parecchie esperienze nelle giovanili del Real Madrid. Poi è approdato nella prima squadra madrilena ed ha vinto anche 3 Champions con giocatori importanti. Ha dimostrato di saper gestire benissimo un gruppo di campioni. A questi livelli è molto importante, non c’è solo bisogno di allenare".

 (Photo by Enrico Locci/Getty Images)

(Photo by Enrico Locci/Getty Images)

Hai parlato di Allegri. Ci racconti qualcosa del personaggio? “Credo che Allegri - la risposta di Jeda a FootballNews24 - sia uno dei migliori allenatori italiani del mondo. É un allenatore che ha imparato tanto grazie alla sua gavetta. Ha iniziato dal Sassuolo, poi ha allenato il Cagliari, prima di fare il grande salto di qualità nel Milan. Poi dai rossoneri ha allenato la Juventus. Ha avuto un’ascesa molto veloce. Se vai a vedere il suo percorso è stato tutto positivo, non solo come risultati sportivi, ma anche come gestione del gruppo, come management di squadra. Cioè lui è un allenatore da grandissima squadra in tutto e per tutto, c’è poco da dire. Sa gestire i grandi campioni, sa gestire i momenti difficili della stagione, sa gestire tutto. Allegri si è davvero preparato per quest’ascesa, a primo impatto, uscire dal Cagliari ed andare al Milan e vincere non è facilissimo, lui c’è riuscito. Poi andare dal Milan alla Juventus e vincere ancora, non è semplice. Tu mi puoi dire vabbè ma ha vinto perché ha avuto una grande squadra. Ma non è detto. Quante Champions ha vinto il Manchester City con tutti i soldi che ha speso in questi anni e tutti i grandi calciatori che ha avuto in squadra? Non vuol dire niente questa roba, devi essere bravo a gestire il gruppo, ad amalgamarlo. Io penso che Allegri sia un allenatore di alto profilo”.

Il Cagliari ha cambiato marcia con l’avvento di Semplici ed è riuscito a raggiungere la salvezza. Secondo te cosa è riuscito a cambiare l’ex allenatore della Spal? “Prima di tutto vorrei fare i complimenti a Semplici, alla società ed ai calciatori. Io li ho criticati duramente per un semplice motivo, per gli acquisti fatti in estate era impensabile un campionato di sofferenza. A me non piace criticare gli allenatori, però qualcosa Di Francesco ha sbagliato. Non riesco a capire cosa. Io ho fatto un ritiro con lui e ricordo che era un tecnico preparato. Non riesco a capire come mai non sia riuscito a dare la sua impronta. Magari ha avuto qualche problema con una parte del gruppo. Per allenare in Serie A, come ti dicevo prima ci sono parecchie cose da comprendere, anche sotto l’aspetto mentale. Per esempio, all’inizio della stagione Di Francesco aveva completamente dimenticato Pavoletti, c’erano giocatori che avevano smesso di rendere. Non ho la sfera di cristallo per capire cosa sia successo, fatto sta che Semplici è riuscito a raddrizzare la stagione. Credo che lui abbia lavorato soprattutto nella testa dei calciatori, perché la squadra era davvero forte. Mi spiace per Di Francesco, però faccio i complimenti alla società che ha saputo cambiare nel momento giusto e chiamare un allenatore preparato. Joao Pedro? Io gli avrei già dato l’opportunità in Nazionale brasiliana perché se lo merita. Sta facendo davvero molto bene. Penso comunque che il Cagliari ci penserà mille volte a lasciarlo partire. É l’anima della squadra, il capitano, il leader indiscusso. Se arriva una grande offerta di una determinata squadra però tutto può cambiare rapidamente. Secondo me è pronto per un grande salto in una big del calcio, credo lo abbia già dimostrato ampiamente”.

Chi andrà in Serie A tra Venezia e Cittadella? “E’ difficile dirlo (ride ndr), il calcio è strano e tutto può accadere. Sarà decisamente una lotta serrata”. Milan, Napoli e Juventus, chi andrà in Champions? “Quelle in bilico sono il Milan e la Juventus. Secondo me il Napoli batterà facilmente l’Hellas Verona che è abbastanza appagato in questa fase ed approderà in Champions League. Vedremo quello che succede domenica prossima. Certo, il Milan con l’Atalanta rischia davvero tanto”.

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