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calcio italiano

Gaetano Fontana: “Viola, giusto ripartire da Iachini – Napoli, Demme è più pronto di Lobotka”

FERRARA, ITALY - AUGUST 02: Giuseppe Iachini manager of ACF Fiorentina shouts instructions to his players during the Serie A match between SPAL and  ACF Fiorentina at Stadio Paolo Mazza on August 2, 2020 in Ferrara, Italy.  (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Ricognizione sui temi di Napoli e Fiorentina

Domenico La Marca

"Durante il programma Taca La Marca, in onda su Radio Musica Television, è intervenuto Gaetano Fontana, tecnico ed ex calciatore di Napoli e Fiorentina tra le tante, il quale ai nostri microfoni si è soffermato sul finale di stagione e su tanto altro. Le conferme di Iachini e Pioli - “Credo che siano due riconferme legittime, se è vero che tante volte gli allenatori pagano prima del dovuto grazie ai non risultati, quando ci sono devono essere premiati, dando loro la possibilità di continuare. E’ evidente che le società abbiano fatto le dovute riflessioni, considerando l’anomalia della stagione, acquisisce più valore il lavoro svolto sia da Pioli che da Iachini.”

"Demme e Lobotka – “Credo che Demme sia arrivato un po' più pronto rispetto a Lobotka, il tedesco ha avuto la possibilità di giocarsi le sue chances da subito, è arrivato in un momento storico dove il Napoli non stava facendo bene, magari il suo inserimento ha portato qualità e dinamismo, sono cambiati i risultati, crescendo l’autostima sia del calciatore che della squadra. L’impatto di Demme è stato stra-positivo, ha dato equilibrio ad un reparto e ad una squadra che mancava, visto il precedente sistema tattico con il quale Napoli stava portando avanti il suo lavoro. E’ naturale quando cambi allenatore e punti su Gattuso, che storicamente da quando allena si affida ad un centrocampo a tre con un vertice basso, era necessaria una figura come Demme o Lobotka. Quest’ultimo ha incontrato qualche difficoltà in più, derivato anche dall’inserimento all’interno di uno spogliatoio in un’annata in corso, ci possono stare queste dinamiche, che vanno tenute fortemente in considerazione. Per me Lobotka probabilmente può giocare da play, può essere un valido sostituto o alternativa di Demme, ma a mio avviso è una buonissima mezzala, è un abile palleggiatore, bravissimo dal punto di vista tecnico, però quando l’ho visto giocare nella sua precedente squadra spesso è stato schierato come mezzala, ha inserimenti, dal punto di vista tattico è molto acuto, ma Gattuso lo vede tutti i giorni, l’hanno valutato e visionato in maniera approfondita ed hanno sicuramente ragione.”

"Barcellona-Napoli - “Ho visto l’andamento di tutte le squadre, nell’anomalia di questo campionato, dove le prestazioni, ad eccezione di poche compagini come Milan ed Atalanta, hanno avuto grandissime difficoltà a mantenere un rendimento alto e costante, lo stesso non si è quasi mai visto nell’arco della stessa partita, visto che ci troviamo di fronte ad una situazione abbastanza singola, non c’erano protocolli sui quali affidarsi per gestire dal punto di vista mentale, fisico e metodologico questo momento. Tali alti e bassi sono naturali e legittimi. Con la chiusura del campionato ci saranno altri aspetti mentali, la competizione della Champions e il Barcellona sono altamente motivanti, ci sarà un’attenzione ed una gestione della partita completamente diversa.”

"Esperienza in azzurro – “Sono stati anni stupendi, bellissimi ricordi, i premi di una carriera. Ero un giocatore avanti con l’età, ma anche se stavo a Firenze in A, non avrei mai immaginato di poter giocare in una piazza importante, anche se in C, come il Napoli. Stavamo partecipando ad un campionato di C, ma la piazza è quella attuale, con le attenzioni, l’amore e la passione e tutto quello che sta seguendo e condizionando adesso la storia del Napoli. Sono stati anni formidabili, unici e irripetibili, forse se il Napoli fosse stato in Serie A pochi di quella squadra avremmo toccato con mano cosa voleva dire una piazza importante e gloriosa come quella azzurra. Ricordo anche la negatività di quel momento e il desiderio di tirare la testa fuori dalla sabbia, noi ci siamo rimboccati le maniche facendo il massimo per farlo emergere il prima possibile, da lì è stata una scalata continua fino ad arrivare ai giorni d’oggi.”

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