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IL PENSIERO DI RINGHIO SULLE PAGINE DEL MESSAGGERO

Gennaro Gattuso: “Sarà un bel campionato, dovevo esserci anche io”

REGGIO NELL'EMILIA, ITALY - JANUARY 20: Napoli Manager, Gennaro Gattuso looks on prior to the Italian PS5 Supercup match between Juventus and SSC Napoli at Mapei Stadium - Citta' del Tricolore on January 20, 2021 in Reggio nell'Emilia, Italy. Sporting stadiums around Italy remain under strict restrictions due to the Coronavirus Pandemic as Government social distancing laws prohibit fans inside venues resulting in games being played behind closed doors. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)

Esce allo scoperto l'ex Milan e Napoli, e così con grande rammarico, Gennaro Gattuso, racconta la propria visione sottolineando il potenziale conquistato dal campionato italiano grazie al ritorno in Serie A dei grandi allenatori

Serena Calandra

La guida tecnica più breve della storia del calcio italiano, addirittura neanche iniziata. Questo il resoconto dell'avventura che avrebbe dovuto intraprendere quest'anno l'ex tecnico di Milan e Napoli Gennaro Gattuso. In una intervista al Messaggero, Gattuso analizza la propria situazione commentando quanto successo:

"Sono stato orgoglioso della vittoria italiana. Siamo riusciti a prenderci la coppa con il nostro stile. Nella finale è stata l’Inghilterra a giocare all’italiana. Mancini ha invece preso una direzione diversa. La sua intuizione è stata sorprendente per noi e per gli avversari. Mai visto in azzurro un centrocampo tecnico come quello con Barella, Jorginho, Verratti e Locatelli e gli altri. Mossa rivoluzionaria e vincente.

 (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

(Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Quest’anno sarà proprio un gran bel campionato. Anche difficile. Le big hanno cambiato quasi tutte in panchina. Entrano in scena personaggi di primo piano. Tecnici che hanno vinto. Mourinho, Allegri e Sarri? Anche a Spalletti e Inzaghi. In A c’è il top. Dovevo esserci anch’io. Ci divertiremo. Mi aspetto grande competitività al vertice. La Roma già l’anno scorso mi era piaciuta in fase offensiva. E’ mancato, però, l’equilibrio che non ha trovato nemmeno passando a tre in difesa. Ecco, il portoghese può sistemarla tatticamente. In più come motivatore è il numero uno. La sua personalità incide, date retta a me. La Juve, a prescindere di chi andrà via e da chi arriverà, resta la più forte proprio per la qualità di gran parte dei suoi giocatori. E il ritorno di Allegri sposta parecchio: ha vinto tanto e non solo lì. E conosce l’ambiente. Per l'Inter cambia poco, il sistema di gioco sarà lo stesso anche dopo l’addio di Conte. Inzaghi è giovane e preparato. Chiaro che un po’ di pressione ci sarà: normale se vai ad allenare i campioni d’Italia. Per il Milan la conferma di Pioli è un vantaggio. La squadra ha già un’identità precisa. In più si sta rafforzando con scelte mirate in ogni reparto ma la partenza di Donnarumma è pesante. Il Napoli? Spalletti lo conoscete. È una garanzia. Continuerà il mio lavoro con il 4-2-3-1. È già avanti, insomma. 

Questione Tottenham? La delusione è stata grande, mi hanno descritto in modo diverso da quello che sono realmente e non c’è stato niente da fare. Il mio dispiacere è di non aver avuto la possibilità di difendermi. Di spiegare che quello raccontato dalla gente in Inghilterra non ero io. Ho dovuto accettare una storia che mi ha fatto male più di qualsiasi sconfitta o esonero. Ed è accaduta in un momento in cui nessuno vuole prendere atto della pericolosità del web". 

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