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IL FIGLIO DI UGO TRA LAVORO E PASSIONE PER IL MILAN

Gianmarco Tognazzi: “Donnarumma e Calhanoglu due esempi da non seguire…”

Gianmarco Tognazzi: “Donnarumma e Calhanoglu due esempi da non seguire…”

L'attore, protagonista nella serie su Totti, dice la sua sulla vicenda dei due ex rossoneri

Redazione Derby Derby Derby

Gianmarco Tognazzi, grande attore e protagonista nella serie su Totti nel ruolo di Spalletti, ha svelato a CalcioStyle i progetti futuri, parlando anche del suo Milan. “Questo periodo caratterizzato dalla pandemia ha generato parecchi rinvii - spiega -. Le sale cinematografiche sono state chiuse per un lungo periodo cambiando programmi e scalette. Ho girato una serie per Sky, che al momento è composta da tre blocchi. La serie si intitola “Non ci resta che il crimine”, molto divertente.

Grazie al buon successo ottenuto, abbiamo girato anche “Ritorno al crimine” e a gennaio dovrebbe uscire anche una terza serie, che a mio giudizio è la più bella e divertente. Ho girato anche un film “I cassamortari”, con la regia di Claudio Amendola, dove ci sono anche tra gli altri Massimo Ghini, Lucia Ocone, Sonia Bergamasco e Piero Pelù. Una commedia che racconta le vicissitudini di una famiglia che gestisce un’impresa di onoranze funebri, ed il business legato alle sepolture. Una black commedy molto english, che fare divertire ed allo stesso tempo riflettere. Sto lavorando molto, e si prospetta un autunno ed un inverno di grande attività”.

Poi ecco il Tognazzi milanista fino al midollo sui casi di mercato Donnarumma e Calhanoglu: “Oggi il calcio è cambiato. È sempre un gioco di squadra, ma all’interno di esso, prevalgono anche delle logiche differenti rispetto al passato. C’è una personalizzazione del singolo e del suo interesse personale che si traduce spesso in una corsa sfrenata al denaro. Donnarumma è l’esempio lampante di ciò che non sarebbe accaduto anni fa. È un grande portiere, cresciuto professionalmente nel Milan. Ha avuto parole ed atteggiamenti che pareva lo potessero legare a vita ad una maglia. È andato via per denaro e per di più a parametro zero, non generando nemmeno introito al club. Questo i tifosi non glielo perdoneranno mai. Ha dimostrato di essere pilotato dal suo procuratore. Un pessimo esempio per i ragazzi e per il calcio in genere. Anche Calhanoglu si è trasferito ai cugini nerazzurri, per guadagnare 500 mila euro in più a stagione. Un altro esempio da non seguire”.

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