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AMARO IN BOCCA SKY

Il derby dei diritti Tv, Sky: “Eravamo partner di Dazn, perché la Lega non ha voluto il suo canale?”

VERONA, ITALY - JUNE 20: Diletta Leotta journalist for DAZN before the Serie A match between Hellas Verona and Cagliari Calcio at Stadio Marcantonio Bentegodi on June 20, 2020 in Verona, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

In quattro giorni l’ad di Sky Maximo Ibarra, ha dovuto incassare la decisione della Lega Serie A di aprire una nuova asta sulle tre partite settimanali in co-esclusiva, dopo che l’offerta di Sky non è stata giudicata soddisfacente

Redazione DDD

Abbiate fiducia in Sky, è stato l'appello di Fabio Caressa mentre riceveva il Tapiro di Striscia La Notizia. Ma sullo stato dell'arte dei diritti, interviene l’ad di Sky Maximo Ibarra oggi su "La Repubblica": "E adesso? Adesso resteremo la casa dello sport in tv, anche se non dovessimo avere i diritti per trasmettere la Serie A. E in generale Sky, con i suoi programmi e le sue produzioni, è molto più della Serie A, con un’offerta per tutte le età e tutta la famiglia. Dalla vicenda Sky ne esce utilizzando i 750 milioni che non abbiamo speso per i diritti della Serie A per altri scopi: acquisto di altri diritti, non solo nel calcio, produzione di nuovi contenuti anche grazie alla piattaforma paneuropea di Sky Studios. E poi con quattro nuovi canali di entertainment con il nostro marchio. E ancora, sfruttando la prevalenza tecnologica: la nostra piattaforma Sky Q non offre una semplice aggregazione di contenuti, ma permette a chi la usa di avere nella sua pagina principale un unico palinsesto che contiene tutto ciò che gli interessa: dai canali della stessa Sky, a operatori Over the top come Amazon Prime e Netflix, a Spotify. Proprio domani (oggi per chi legge, ndr) annunceremo anche un accordo con Disney+, che sarà anch’esso su Sky Q".

Resta il fatto che secondo alcuni calcoli il 40% dei vostri abbonati, circa 2 milioni su 5, è con voi per il calcio. Che cosa gli direte? "Che su Sky in ogni caso continueranno ad esserci almeno 400 partite l’anno. Fino a luglio, con gli Europei di calcio, ovviamente non cambierà nulla. Poi dalla prossima stagione avremo gli incontri di Champions League, Europa League. Europa Conference League, oltre alla Premier League e alla Bundesliga. E ancora continueremo ad essere la tv della Moto Gp e della Formula Uno, del tennis, del basket con la Nba, del rugby… Per questo Sky continua a essere la casa dello sport. Un ricorso all’Antitrust? Se l’accordo tra Dazn e Tim avesse come obiettivo quello di escludere che la Serie A possa essere trasmessa su tutti i device e su tutte le piattaforme, allora sarebbe un tema da valutare molto attentamente. Ovviamente verrà affrontato quando la gara sarà chiusa, ma vorrei ricordare fin d’ora che noi non abbiamo mai impedito a nessuno – Tim compresa - di avere i contenuti della Serie A sulla propria piattaforma".

Dazn dice che al momento non ha colloqui con voi..."Noi siamo sempre aperti, ovviamente. Sarà un tema che potremo affrontare dopo che l’asta sui diritti si chiuderà definitivamente. Siamo stati partner di Dazn finora e come dicevo ci aspettiamo che vengano adottati gli stessi criteri che Sky ha adottato da quando ha avuto sette partite di calcio in esclusiva. Del resto anche Tim Vision ha sulla sua piattaforma la nostra Now. Come si sa un provvedimento dell’Antitrust ci impedisce fino a maggio 2022 di acquisire i diritti in esclusiva, come ha potuto invece fare Dazn. E poi perché i diritti hanno un valore definito: abbiamo fissato un limite di prezzo oltre il quale non conveniva andare. La nostra offerta alla Lega prevedeva che accanto ad essa le stesse squadre di Serie A costruissero il canale della Lega: in questo modo si sarebbe arrivati ad eguagliare o addirittura a superare l’offerta che hanno accettato. Invece la Lega non ha voluto esplorare questa strada. Francamente non ho capito perché". In ogni caso Sky dovrà ridimensionarsi. Voi avete 5000 dipendenti e si è parlato di mille che potrebbero uscire. Cifra corretta? "Sulle cifre non commento in alcun modo, anche perché è un tema che affronterò con i sindacati in un primo incontro il 9 aprile per avviare un dialogo costruttivo basato su un approccio socialmente sostenibile. Ogni azienda ha l’esigenza di stare al passo con la tecnologia e la concorrenza e deve trasformarsi di conseguenza. In Sky questa trasformazione verso il digitale è già cominciata da tempo e deve continuare senza soste, anche perché competiamo con soggetti che hanno economie di scala assai più grandi delle nostre e sono sottoposte a norme e tassazioni assai meno stringenti di quelle che toccano a noi".

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