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IL DERBY DEL BECCA

Il derby secondo Beccalossi: “Dopo due giorni, Calha sembrava dell’Inter da 10 anni…”

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Le parole dell'ex campione nerazzurro sul derby di Milano in programma sabato 5 febbraio a San Siro alle 18

Serena Calandra

A pochi giorni dal derby di Milano, è intervenuto in esclusiva ai microfoni di derbyderbyderby.it l'ex bandiera nerazzurra Evaristo Beccalossi. Campione storico dell'Inter grazie alle sue 157 presenze, l'ex giocatore ha analizzato il momento di forma della sua squadra del cuore raccontando le emozioni vive ancora oggi quando si parla del derby della Madonnina.

Il derby secondo Beccalossi: “Dopo due giorni, Calha sembrava dell’Inter da 10 anni…”- immagine 2

Proprio dopo un derby è nato il suo soprannome, Evaristo e scusate se insisto: “La situazione, rispetto ai 5 mesi fa, è ben diversa. Si parlava di una Inter in difficoltà, quasi da consegnare al Tribunale, invece la società si è mossa bene mantenendo la squadra competitiva perchè è in testa meritatamente, nonostante la perdita di due giocatori come Hakimi e Lukaku e un allenatore che aveva vinto il campionato. A livello societario i dirigenti hanno gestito la situazione al meglio.

Il lavoro paga, il momento critico è stato superato. Sulla carta, per il percorso che è stato fatto, oggi possiamo giocarcela con tutti. Anche in Champions League con il Liverpool, grande formazione, l'Inter potrà dire la sua. Nel calcio non c'è niente di certo poi, contro il Milan siamo in vantaggio sulla carta ma un derby è sempre un derby, non conta il percorso ma l'atteggiamento, le motivazioni. All'andata i nerazzurri per 70 minuti hanno giocato benissimo poi il Milan ha detto la sua rischiando anche di vincerla.

Il patos, le emozioni che ti lascia un derby sono uniche. Vivendo a Milano e crescendo qua ho iniziato a capire cosa vuol dire sentire un derby. E' tutto amplificato, la partita inizia sei giorni prima: ricordo che dovunque andassi, che fosse il benzinaio o al supermercato, tutti mi fermavano per caricarmi come una molla. Entravo in una sorta di trance agonistica, il valore della doppietta del 79 l'ho  realizzato anni dopo. Noi eravamo un gruppo affiatato da Oriali a Baresi. Ricordo che mentre nella fase che precedeva le altre partite si era soliti ascoltare musica, in quella che precedeva il derby, il tragitto dalla Pinetina a San Siro, a turno ognuno di noi caricava gli altri con frasi del tipo ‘Non vorrei essere nei panni del Milan oggi...’. Eravamo super carichi sempre. Credo vincano sempre i più forti, chiaro se becchi una giornata storta si va in difficoltà.

Le cose sono diverse oggi ma la grinta fa la differenza. L'Inter all'andata ha fatto una bella gara, dovranno ripetersi ma puntando al massimo. La concentrazione non deve mancare. Anche il carattere farà la differenza, ci sono giocatori che se li carichi troppo poi rischiano di sbagliare, serve lucidità.

Chi mi attira tecnicamente nell'Inter di oggi? A me piacciono i giocatori un po’ strani, sicuramente Barella e Brozovic che sanno sdrammatizzare, non mi piacciono gli scolaretti. Calhanoglu? E' stata una grande sorpresa, a livello psicologico abbiamo trovato un giocatore trasformato, sicuro di se. Dopo due giorni che si allenava con noi sembrava giocasse all'Inter da 10 anni.

Faccio i miei complimenti ad Inzaghi che ha saputo gestire la situazione, entrare in punta di piedi. Quando un giocatore rende al 100% vuol dire che l'allenatore ha saputo leggere le caratteristiche e i punti di forza principali. Simone Inzaghi ha fatto attenzione a tante cose, la gestione dei cambi è sempre attenta. C'è stima nel gruppo e si vede.

Il risultato finale? Abbiamo le carte in regola per vincere, sulla carta siamo più forti. Resta il  fatto che ho grande rispetto per il Milan, loro stanno facendo grandi cose con una squadra che potrebbe essere costruita diversamente.

Inter favorita per lo scudetto? All'inizio non ero convinto ma speravo che arrivassimo tra le prime quattro in classifica, poi cammin facendo ho visto che le cose miglioravano e adesso dico che il duello sarà tra Napoli ed Inter.

Progetto stadio? Io non mi incateno a San Siro, la vita va avanti. Non dimentico, son stato fortunato a giocare a San Siro però serve uno stadio di livello.

I miei progetti? Stare bene fisicamente, superare questa situazione e continuare con i miei punti di riferimento che sono la Federazione e l'Inter. Un giorno vorrei una struttura tutta mia”.

 

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