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IL DERBY DELLA SETTIMANA, Juventus-Governo: le istituzioni rispondono picche, lo Stadium non riapre

I derby della settimana nella rubrica di Consuelo Motta

Il CTS respinge la proposta della Juventus di riaprire lo Stadium: Serie A a porte chiuse almeno fino ad ottobre

Consuelo Motta

La Serie A ripartirà senza pubblico, con gli stadi che rimarranno chiusi almeno fino al 7 ottobre. Il derby di questa settimana riguarda proprio questo, e vede due protagonisti d’eccellenza: la Juventus e il Governo Conte. Una questione importante, da non minimizzare, che non riguarda solo la squadra di Torino, ma indirettamente anche tutte le altre.

La scorsa settimana, Andrea Agnelli aveva presentato una proposta per la riapertura dello Juventus Stadium già il 20 settembre alla prima giornata di campionato. Un documento dettagliato di circa 200 pagine, per il quale la società bianconera si era avvalsa di vari consulenti. In poche parole si era proposto di accogliere circa 8000 tifosi (lo Stadium ha una capienza di quasi 42mila spettatori), con entrate scaglionate, controlli con termo-scanner e vendita dei tagliandi esclusivamente telematica, e altri accorgimenti che potessero rendere fattibile il ritorno sugli spalti.

Il piano era stato promosso in toto dalla Regione Piemonte, e trasmesso a Roma dal Governatore Cirio, che non aveva escluso un possibile identico piano anche per lo Stadio Olimpico, casa del Toro.

Ma la doccia gelata è arrivata nella giornata di mercoledì 9 settembre, quando il Comitato Tecnico Scientifico ha risposto picche alla richiesta della Juventus. Le motivazioni, riportate da Repubblica, sono sostanzialmente tre: le linee guida dell’OMS, gli stadi chiusi all’estero, e il rialzo dei contagi. E, a riguardo, ha parlato oggi il presidente del CONI Malagò, aggiungendo che i “Governatori che hanno fatto ordinanze sulla base dell’impiantistica”.

Cosa vuol dire? Che probabilmente si è molto lontani dal seguire l’esempio della precorritrice Juventus: gli impianti sportivi italiani, e non solo gli stadi, restano obsoleti e da rivedere, soprattutto nella gestione.

Lo Stadium vuoto rappresenta una grave perdita per la Juventus, alla luce dei grossi numeri che l'impianto di proprietà e il relativo parco commerciale fatturano. Ma le gravi perdite riguardano anche le altre società, per un motivo o per un altro, ma soprattutto per le entrate che le attività commerciali generano durante le gare di campionato e ancor più vale per quelle città che portano in Champions League le proprie squadre.

Anche la Lega ha deciso di intraprendere la stessa crociata, scrive quest’oggi la Gazzetta, inviando al CTS un documento di 400 pagine chiamato “Misure di contenimento del rischio epidemiologico per l’organizzazione a porte aperte delle partite di calcio”: l’obiettivo è quello di riaprire gli stadi in sicurezza nel mese di ottobre.

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