La Fede del calciatore, l’album di figurine di don Marco ispirato dal difensore interista Alessandro Bastoni

"All’istituto Vida di Cremona, il “Prof”. Don Marco D’Agostino, insegnante di Lettere e rettore del Seminario Vescovile S. Maria della Pace, ha trasformato il luogo di formazione culturale con annesso Liceo, in una fucina di talenti per formazioni di calcio di Serie A. Come Francesco Lamanna (classe 2002), difensore della Primavera della Juventus, attualmente al Novara e il 21enne difensore dell’Inter e della Nazionale Alessandro Bastoni. Lamanna e Bastoni hanno firmato prefazione e postfazione di un saggio, un Album etico-sportivo, con tanto di “figurine”, modello Panini, originalissime (compresa quella di papa Francesco, disegnate dall’illustratore Paolo Mazzini), nato proprio da una videotelefonata con Alessandro Bastoni, durante i giorni cupi del lockdown. Il titolo è "Se aveste fede come un calciatore"

""Alessandro è stato mio alunno, era molto bravo anche a scuola, “rubava” tutto con gli occhi e non perdeva mai tempo. Giocava già d’anticipo – sorride don Marco intervistato da Avvenire – Presentissimo, sempre seduto al primo banco, l’allievo Bastoni non parlava mai di calcio, a meno che non venisse pressato. Solo allora, umile raccontava di quel mondo del professionismo dove era appena entrato. E questo libro in fondo origina da una domanda ingenua che gli ho fatto in quella videochiamata alla mezzanotte di un altro giorno di “resistenza” al Coronavirus, in cui gli chiesi: Alessandro, che cosa provi quando in campo ti trovi di fronte a Cristiano Ronaldo, un Dybala o un Ibrahimovic? E lui candido mi rispose indicandomi il suo mezzo busto: “Don Marco, da qui in su non passa nessuno!”. Ecco, questa risposta mi ha fatto riflettere. Salendo le scale del Seminario ho pensato: ah, se avessi la stessa fede e la medesima passione che un ventenne come Bastoni ripone in ciò che fa, allora sì che sarei un uomo diverso. Probabilmente sarei una persona migliore". Se aveste fede come un calciatore non è un titolo provocatorio, ma anzi, una precisa scelta di campo da parte di don D’Agostino. "Quel tipo di giovane calciatore rappresenta una persona tutta d’un pezzo, e crescendo, diventando adulto, può, anzi dovrebbe, assurgere al ruolo di punto di riferimento per altri giovani. Io quando incontro questi ragazzi che ce l’hanno fatta a coronare il loro sogno – diventare dei professionisti del pallone – gli ricordo sempre: guardate che voi nell’immaginario delle nuove generazioni siete molto più famosi dell’Enea di Virgilio o del Renzo dei Promessi sposi. In quanto “contemporanei di successo” e vivendo sempre sotto le luci dei riflettori, avete una precisa responsabilità sociale che dovete essere in grado di onorare, sempre".

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