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Leo e Leao, 43 anni in due: tocca a loro prendersi il Milan di agosto

Leo Duarte ha salutato i compagni rossoneri del Flamengo, Rafael Leao sbarca all'aeroporto di Malpensa a pochi chilometri dal centro sportivo rossonero di Milanello

Redazione Derby Derby Derby

di Mattia Marinelli -

Qualcuno la definisce la strana coppia quella che sbarca a Milano nello stesso giorno, Rafael Leao e Leo Duarte, nomi simili ma giocatori diversissimi, faranno comitiva per respirare aria di Milan venerdì a Cardiff, il difensore brasiliano è veloce ma deve migliorare nella tecnica e nella concentrazione, l'attaccante ha segnato 1 gol ogni 162 minuti nella scorsa stagione e pochi sono stati così prolifici alla sua età in uno dei primi 5 campionati europei. Sia Leao che Duarte potrebbero essere giovedì a disposizione di Giampaolo per gli allenamenti, per Correa c'è una frenata e la sensazione è che l'argentino potrebbe arrivare solo se partisse Suso, per Praet c'è la clausola da 26 milioni. La valutazione di Praet a 26 milioni non rientra nei canoni del Milan, il Monaco sta cedendo Falcao e potrebbe riaprirsi André Silva, il Milan ha chiesto informazioni ai monegaschi su Pellegri ma il ragazzo è incedibile. Corriere della sera, visite mediche per Leao al Milan.

Nel dopo ICC del Milan, a Giampaolo contro il Benfica è rimasta negli occhi la partita di Suso, sembra che il tecnico si aggirasse vicino al pullman dopo la gara dicendo "Visto che roba?", chiaro che Giampaolo a questo punto gradirebbe la permanenza dello spagnolo. Però manca il vero Piatek e si ha la sensazione che si sia spento il sacro fuoco, Suso ha fatto bene da trequartista ma la titolarità è di Paqueta in quel ruolo, Calhanoglu non convince Giampaolo. Nel Milan va bene il gioco con baricentro più alto e più presenza nella metà campo avversaria, non va bene il gol con Castillejo e Piatek apparsi scarichi, freddi e imprecisi. Il Giornale, su Piatek inizia a pesare la maglia numero 9.

Dopo 10 anni di Milan normale la faccia scura, lasciare la squadra del cuore brucia a Cutrone. Fosse dipeso da lui sarebbe rimasto a Milanello. Cutrone ha percepito freddezza e aveva gli occhi lucidi, la scelta di andare ai Wolves per lui non aveva alternative. Sembrava l'erede di Inzaghi dopo il primo anno, ora è stato ceduto.

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