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Mascara e il pallonetto nel derby: “Solo istinto” – “Contatti con Manchester e Parigi, ma Catania era la mia famiglia…”

Derby siciliano, un pallonetto nella Storia

Giuseppe Mascara e il cameo del derby Palermo-Catania, ma non solo...

Domenico La Marca

Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Giuseppe Mascara, ex attaccante di Napoli e Catania tra le tante, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi. La ripresa del calcio: "Sono contento che si riprenda, abbiamo vissuto un periodo molto particolare, il calcio può dare un pò di armonia e tranquillità. Sono state prese tutte le precauzioni e speriamo di poter continuare". Il Napoli dei brevilinei: "Non so se i giocatori brevilinei possano essere avvantaggiati, ma al di là di tutto il Napoli dopo un periodo difficile si era ripreso." Cavani-Inter: "È un ragazzo straordinario fuori e dentro il campo, il giocatore l'ho vissuto ed è una macchina da gol. Come era in partita era anche in allenamento. Se dovesse tornare in Italia sarebbe un grande innesto, più campioni ci sono più si alza il livello del campionato. L'unico fattore negativo può essere solo l'età ma potrebbe fare molto bene all'Inter".

Napoli-Lazio 4-3: "È stata una partita che poteva girare in ogni modo. Giocammo un pessimo primo tempo ma durante la ripresa cambiammo marcia. A fine partita in campo c'erano 5 punte, per i tifosi azzurri fu un incontro fantastico e riuscimmo a rimontare in poco tempo". Le reti a Julio Cesar: "L'ho incontrato diverse volte e gli ho fatto 6 gol. In quel periodo era uno dei portieri più forti in circolazione". Il gol da centrocampo nel derby Palermo-Catania: "Non ebbi tempo di pensare, fu un colpo molto istintivo, studiavo le squadre avversarie e sapevo che Amelia giocava lontano dai pali. Fu una sensazione fantastica, soprattutto perché era un derby che affrontammo in un periodo non semplice. Sbancare Palermo in quel modo fu formidabile".

Le mancate avventure estere: "Ci sono stati dei contatti sia con il Manchester City che con il PSG. Avevo la famiglia con i bambini piccoli e non ho voluto stravolgere la vita, ho preferito rimanere a Catania". Zenga-Cagliari: "È molto preparato, deve limare alcuni dettagli che in passato lo hanno penalizzato, è molto carismatico e spesso in questo mestiere bisogna ascoltare un pò di più. A Cagliari può fare bene". I tecnici del passato: "Ho avuto la fortuna di avere grandi allenatori: Zenga, Mihajlovic, Mazzarri e tanti altri. Fui colpito molto da Pasquale Marino, poi la gestione dello spogliatoio di Mazzarri e la preparazione della partita di Mihajlovic. Ci vuole un'abilità personale e questo mi sta caratterizzando nella mia nuova carriera da allenatore. Mi piace e lo faccio con grande amore".

 

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