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LA FINE DI UN LUNGO DUELLO

Massimo Paganin: “Bravo il Milan a credere in Pioli. All’Inter bastava non perdere il derby”

INZAGHI MEDITA SUL FUTURO

Massimo Paganin ha iniziato la sua carriera da calciatore negli anni ’80 nelle giovanili della Fiorentina: ha fatto il punto sulla stagione di Serie A appena conclusa.

Redazione DDD

Dopo più di dieci anni dall’ultima volta, il Milan è campione d’Italia. A inizio stagione pensavi che i rossoneri potessero arrivare fino in fondo? La squadra di Pioli può aprire un ciclo vincente? Nessuno pensava che il Milan potesse vincere lo scudetto a inizio stagione, però era sicuramente una delle outsider. (...) Il successo rossonero parte da lontano: durante la pandemia Pioli poteva essere esonerato, doveva arrivare Rangnick, successivamente la società ha deciso di puntare su di lui con maggiore fiducia. Il mister è cresciuto insieme alla squadra. Lo scudetto lo vince sempre chi se lo merita, chi ha l’abilità e la forza di arrivare fino in fondo. Giocatori come Leao, Tonali e Theo Hernandez hanno fatto la differenza e si sono trascinati dietro anche tutti gli altri. Nell’ultimo anno il gruppo rossonero è diventato squadra vera. Il Milan lavorerà in estate per dare profondità alla rosa e ridurre il gap con Inter e Juve, condizione necessaria per aprire un ciclo. La qualità già c’era, ora c’è anche la consapevolezza di poter vincere.

PIOLI SE LA GODE

L’Inter ha lottato per lo scudetto fino all’ultima giornata di campionato. I nerazzurri potevano fare di più per difendere il titolo? Quali sono, a tuo parere, i maggiori rimpianti stagionali per la squadra di Simone Inzaghi?

C’è sicuramente rammarico. L’Inter è arrivata fino in fondo ed ha avuto la possibilità di poter superare il Milan fino alle ultime giornate. Bastava non perdere il derby per vincere lo scudetto. O comunque - continua Paganin a SuperNews - non lasciare punti per strada contro squadre come Genoa, Sassuolo, Fiorentina e Bologna. In un periodo ristretto la squadra ha fatto fatica ed ha tardato forse a ritrovarsi. Reputo comunque quella nerazzurra un’ottima stagione. La squadra è forte, servono davvero pochi ritocchi, ma bisogna crescere necessariamente dal punto di vista mentale. Il salto di qualità, per quanto riguarda il nostro calcio, va fatto a livello europeo, e questo vale per tutti.

La Juventus ha chiuso la stagione senza alcun trofeo in bacheca. Quella dei bianconeri è stata un’annata fallimentare? La Juventus nell’arco della stagione è stata anche sfortunata. Ha avuto tantissimi infortuni, in particolare quello di Chiesa. Annate così possono capitare. Difficile, quindi, fare valutazioni. Vlahovic è arrivato soltanto a gennaio e deve ancora imparare a gestire la pressione derivante dall’ambiente bianconero e anche la notizia della separazione da Dybala non ha aiutato. C’è stata una sliding doors molto importante: la partita giocata in casa contro l’Inter. Una vittoria avrebbe potuto svoltare il campionato della Juve, invece è arrivata una sconfitta amara. Da lì la squadra di Massimiliano Allegri ha perso colpi. Siamo abituati a pensare che chi vince fa bene, per chi non vince è tutto da buttare, ma non è così. C’è da ripartire, con la consapevolezza di dover cambiare qualcosa. La stagione appena conclusa ha fatto sicuramente riflettere. Sono sicuro che la Juve tornerà allo stesso livello degli anni passati.

Il Napoli sembrava in corsa per lo scudetto, poi le prestazioni sono calate vertiginosamente nel momento decisivo. Cosa non è andato per il verso giusto in casa azzurra? Il Napoli a mio parere ha fatto molto bene, arrivando non lontano da Milan e Inter e ottenendo la qualificazione per la prossima Champions. Anche gli azzurri sono stati sfortunati, hanno perso i loro calciatori migliori: Osimhen per infortunio per due mesi e Koulibaly è stato impegnato in Coppa d’Africa. Si rischia di pensare che tutto sia andato male o che Spalletti non abbia fatto un buon lavoro, ma non è così. La stagione del Napoli non è da buttare, bisogna avere equilibrio ed essere lucidi nelle considerazioni. Agli azzurri, per competere fino alla fine, bastava non perdere quei sei punti contro l’Empoli tra andata e ritorno. Nella prossima stagione il Napoli se la giocherà di nuovo alla pari con Milan, Inter e Juve per lo scudetto.

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