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Mazzarri e Giampaolo si sfidano in un derby per risollevare le proprie squadre

Torino-Milan, spesso Mazzarri è stato la bestia nera di Giampaolo

Torino e Milan sono in difficoltà sul piano del gioco che non decolla e di conseguenza su quello dei risultati e nello scontro diretto hanno occasione per rilanciarsi.

Redazione DDD

di Elena Rossin -

Torino e Milan dopo quattro giornate sono appaiati all’ottavo posto insieme a Sassuolo, Cagliari e Brescia e con sei punti. Un avvio di campionato non esaltante. I granata hanno iniziato la stagione prima poiché hanno disputato la qualificazione all’Europa League, arrivata dopo che il Milan era stato escluso dalla competizione europea dall’Uefa, ma non sono riusciti ad accedere alla fase a gironi non avendo superato i play off, ma in campionato erano partiti, seppur con qualche difficoltà, con due vittorie su Sassuolo e Atalanta, però, poi sono arrivate due sconfitte con il neo promosso Lecce, che non aveva neppure un punto e non era riuscito a segnare nessun gol, e con la Sampdoria, che era ultima in classifica a zero punti e con solo un gol all’attivo realizzato su rigore da Quagliarella. I rossoneri guidati dal nuovo allenatore Giampaolo avevano iniziato con la sconfitta con l’Udinese, poi avevano vinto con le neo promosse Verona e Brescia, ma nell’ultimo turno hanno perso il derby con l’Inter.

Mazzarri e Giampaolo si sono trovati ad affrontare problemi vari. L’allenatore del Torino, infortuni di alcuni giocatori quali Djidji, Parigini, Edera, Lyanco, Falque, Ansaldi, Zaza tutti tornati a disposizione, ma che non sono potuti essere convocati per le partite di qualificazione all’Europa League o in alcune delle prime di campionato  e adesso Lukic. Il caso Nkoulou (il giocatore aveva dichiarato di non esserci con la testa per vicende legate al mercato). E il calciomercato che da una parte non gli ha portato via nessun giocatore, ma che dall’altra gli ha fatto arrivare Verdi, Ujkani e Laxalt negli ultimissimi giorni di mercato, rispettivamente i primi due il 2 settembre e il terzo il 31 agosto. L’allenatore del Milan anche lui ha dovuto fare i conti con giocatori infortunati come Caldara, ancora in infermeria, Hernandez e Biglia ora tornati a disposizione e adesso Paqueta. E il calciomercato gli ha portato Rebic, Duarte, Leão, Bennacer, Krunic e Hernandez da inserire  senza dimenticare che chi c’era già prima deve apprendere il suo gioco e i movimenti che lui vuole che sano fatti.

Il gioco del Torino ha palesato difficoltà difensive, infatti, la retroguardia granata, non è più solida come quella della scorsa stagione, infatti ha già incassato 6 gol e Sirigu è stato costretto a fare 21 parate delle quali 8 decisive (dati Lega Serie A). Il centrocampo stenta a dare l’equilibrio necessario a tutta la squadra. In attacco nelle ultime due partite c’è stato un netto calo di tiri nello specchio della porta avversaria, solo tre e un gol con il Lecce e solo uno e senza reti con la Sampdoria. Il gioco del Milan ha evidenziato che se anche il numero di gol subiti, 3, non è elevatissimo comunque Donnarumma ha dovuto fare 11 parate delle quale 3 decisive. In mediana scarseggiano le idee e manca fluidità nella manovra. In attacco i due soli gol realizzati la dicono lunga sulle difficoltà a segnare tanto più se nel complesso sono state create 19 occasioni da gol e i tiri nello specchio sono stati 15, magari saranno stati bravi i portieri avversari a parare, ma può anche essere che i tiri dei rossoneri non siano stati particolarmente difficili da intercettare tenuto conto che le parate decisive ammontano a 2.

Mazzarri non è ancora sulla graticola, ma per evirare di finirci deve trovare soluzioni che permettano al Torino di avere prestazioni convincenti e che portino punti. Giampaolo invece, sulla graticola sembra già esserci e anche lui deve far sì che il Milan sfoderi gioco e ottenga punti. E’ curioso che l’anno scorso quando sulla panchina rossonera c’era Gattuso proprio in occasione della partita con il Torino rischiava l’esonero e che adesso c’è già chi dica che Giampaolo debba con il Torino conquistare punti per non entrare in odor di esonero, tanto più che ai due allenatori si imputano le stesse cose: che la squadra ha un gioco troppo poco propositivo e che si cambi modulo e  giocatori senza ottenere le risposte sperate. Tra Mazzarri e Giampaolo è già derby tra chi deve evitare di finire in guai peggiori e si è solo alla quinta giornata.

 

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