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Lecce, “Mi chiamano Modriccione”: Jacopo Petriccione e la quarantena, non vede l’ora di tornare in campo

PARMA, ITALY - JANUARY 13: Jacopo Petriccione of US Lecce competes for the ball with Matteo Darmian of Parma Calcio during the Serie A match between Parma Calcio and US Lecce at Stadio Ennio Tardini on January 13, 2020 in Parma, Italy.  (Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images)

Le parole di Jacopo "Modriccione" Petriccione

Redazione DDD

Il centrocampista del Lecce, Jacopo Petriccione, ha concesso una lunga intervista ai canali ufficiali del club salentino. Queste le sue principali dichiarazioni, riportate dal portale TuttoCalcioPuglia.com: " La mia famiglia di origine è lontana 1000 km, i miei genitori sono diventati nonni da poco e cerco ogni giorno di mettermi in contatto con loro con le videochiamate. È pur vero che vorrebbero vedere la loro nipotina dal vivo. Come orari, la nostra vita è rimasta la stessa. Nostra figlia ogni tanto ci sveglia, però è abbastanza brava. Noi calciatori dobbiamo tenerci in forma per quando si riprenderà. Sfrutto il mio salone ed il mio piccolo terrazzo per fare attività fisica. Mi manca la quotidianità, mi manca il pallone, mi mancano i miei compagni. Parliamo della passione più grande. Come persona invece mi mancano le passeggiate, mi manca vivere la città. Le tre cose essenziali sono la mia famiglia, i miei amici e il mio lavoro, il calcio per me è tutto. Spero passi tutto velocemente".

Sul piano sportivo le parole di Petriccione: "Sono soddisfatto della stagione in Serie A. Per me era la prima volta e credo che dall’inizio sono cresciuto molto. Il mio punto di forza è la determinazione, la voglia di crescere e non mollare mai. Il nome Modriccione è qualcosa nata per caso, spesso cammino per la città e la gente mi chiama così. I miei idoli da piccolo erano Pirlo e Iniesta. Sono stati giocatori assurdi e rimarranno qualcosa in più per me. Mi reputo un giocatore con buona tecnica, sono un giocatore intelligente e furbo perché devo sopperire alla mancanza di fisicità. La nostra salvezza dovrà arrivare tramite il gruppo, la continuità del lavoro in questi anni con lo staff ed il mister e poi grazie alla nostra gente. Chiedo ai tifosi giallorossi di stare a casa perché questo è l’unico modo per combattere contro il virus. Torneremo ad abbracciarci tutti insieme al Via del Mare".

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