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calcio italiano

Napoli-Milan, Nando De Napoli si aspetta tanti gol: “A Gattuso manca solo una stella, mi spiace per Pioli”

De Napoli in maglia azzurra

Verso Napoli-Milan

Domenico La Marca

Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Fernando De Napoli, ex calciatore di Napoli, Milan e della nazionale italiana, il quale si è soffermato sulle vicende del campionato attuale e su tanti altri temi ed aneddoti legati alle sue indimenticabili esperienze calcistiche. Sorteggio Atalanta - "Si affronteranno due squadre forti, i francesi hanno una rosa incredibile composta da calciatori straordinari. L'Atalanta è in condizione splendida, è favorito il PSG, ma nell'Atalanta ho molta fiducia, speriamo bene." Camp Nou vuoto per il Napoli - "Sto vedendo poche partite perché, da ex calciatore, devo ammettere che è molto triste vedere gli spalti vuoti e giocare senza pubblico non è bello. Mi ricordo a Madrid c'erano solo i giornalisti, con il pubblico seppur avversario è tutta un'altra cosa, noi ci caricavamo di più." Nuovo centrocampo azzurro - "Demme e Lobotka sono stati acquisti importanti. Ricordo quando Allodi e Marino portarono Ciccio Romano e fu la ciliegina sulla torta, spero succeda la stessa cosa a questo gruppo. Demme e Lobotka sono due giocatori seri, in gamba."

De Napoli in maglia rossonera

Napoli - "Sono d'accordo con Gattuso quando dice che il Napoli non ha niente di meno, come qualità, rispetto alle altre squadre  di A. Per fare il salto di qualità serve un acquisto importante, qualcuno che si avvicini ad Insigne e Mertens, serve una stella. Noi avevamo Maradona, poi Careca... . Per vincere ci vogliono questi giocatori che, quando la squadra vive un momento negativo, risolvono le partite da soli." Grandi allenatori - "Sacchi mi ha insegnato come si sta in campo. Ha portato la novità nel calcio italiano e chi non lo ammette lo fa per invidia. Bianchi mi adorava, lui ha puntato su di me e venne ad Avellino, io scelsi il Napoli tra Juventus, Inter, Milan e Sampdoria, perché conoscevo già il mister, ero vicino casa e poi c'era un certo Maradona." Ancelotti - "Mi sono trovato molto bene con lui, mi volle per fare spogliatoio alla Reggiana, visto il mio problema al ginocchio. Il suo percorso al Napoli è stata una piccola delusione per me, mi è dispiaciuto tanto, perché conoscendo l'ambiente poteva andare diversamente, ma c'è da dire che l'aver già vinto tanto può aver determinato meno entusiasmo."

Gattuso - "Gattuso è un allenatore giovane che sta facendo esperienza e stare a Napoli gli farà soltanto bene. Deve crescere e lo sa anche lui. È molto schietto, il Milan ha sbagliato a mandarlo via. Non è facile nell'ambiente del calcio trovare uno come lui." Napoli-Milan - "Pioli al Milan ha fatto ottime cose, dispiace veder andar via giovani allenatori italiani. Napoli e Milan vivono entrambe un ottimo momento di forma, speriamo di vedere una bella partita, malgrado l'assenza del pubblico. Come in Milan-Juventus mi aspetto di vedere tanti gol." Van Basten -"Ci allenavamo insieme in palestra, lui aveva il problema della cartilagine alla caviglia, io al ginocchio. Io penso che a superare Careca vi siano solo Ronaldo dell'Inter e Van Basten, appunto. Lo vedevo in allenamento ed era incredibile in tutto, aveva destro, sinistro, colpo di testa, completo in tutto. Un calciatore straordinario e bello da vedere." Maradona - "Ho avuto la fortuna di vederlo in allenamento, campioni del genere in questi contesti erano più liberi di fare delle giocate eccezionali, ti fermavi lì, dopo le sedute Maradona voleva uno a destra ed uno a sinistra per i cross e lui calciava, nessuno di noi andava a fare la doccia, lo guardavamo ed era uno spettacolo unico."

San Paolo, Italia-Argentina - "Il 50 per cento tifava Argentina mentre l'altro 50 per l'Italia, ma era normale. La dichiarazione di Maradona della vigilia fu furba e fece bene perché trovò le parole giuste. Ma non perdemmo per quello. Dopo i 70/80 mila di Roma, a Napoli trovammo tutto un altro stadio." Italia 90 - "Abbiamo avuto tanto affetto da parte del pubblico, eravamo una squadra composta da giocatori veramente forti, grossi campioni, fuoriclasse. Ci eravamo preparati benissimo, fummo sfortunati. L'Argentina giocò quella semifinale con più agonismo, furono bravi a fermarci, poi i rigori sono un terno a lotto. Fu la più grande delusione della mia vita calcistica."

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