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calcio italiano

Parla Christian Obodo: “Per lo Scudetto tifo Inter, se Alexis Sanchez recupera condizione diventa immarcabile”

SIENA, ITALY - OCTOBER 15:  Christian Obodo of Udinese competes with Tomas Locatelli of Siena during the Serie A match between Siena and Udinese at the Comunale Artemio Franchi Stadium on October 15, 2005 in Siena , Italy.  (Photo by New Press/Getty Images)

Da Cosmi in poi: la carriera di Obodo e i suoi pensieri sull'attualità

Domenico La Marca

"Durante il programma "Taca La Marca" in onda su Radio Musica Television è intervenuto Christian Obodo, ex centrocampista di Udinese e Fiorentina tra le altre, il quale si è soffermato sulla ripresa del calcio e su tanti altri temi. La ripresa del calcio: "La pandemia fortunatamente sta andando scemando. Tutti si aspettavano la ripresa del calcio". Il duello per lo scudetto: "Tifo per l'Inter, è una bella lotta e sappiamo la grandezza della Juventus, vince da tanto tempo, ma il campionato era molto equilibrato con Lazio e Inter subito dietro. Vedremo come finirà". Rovesciata a San Siro: "Questo è il calcio, nonostante la mia fede, sono un professionista e rispetto la maglia per cui gioco. Prima il lavoro e poi si può pensare alle proprie passioni calcistiche". Ricordi italiani: "Ho avuto la fortuna di partire da Perugia, con una grande squadra e società. Poi sono stato a Firenze, Udine, Torino e Lecce. L'Italia è la mia seconda casa e soprattutto a Udine sono stato benissimo".

Obodo a San Siro contro l'Inter

Obodo a San Siro contro l'Inter

"Rapporto con Cosmi: "Mi ha sempre aiutato e mi ha trattato come un figlio, è sempre stato un supporto per me insieme al presidente Gaucci". Il futuro di Sanchez: "Quando l'ho visto giocare e ho visto la sua qualità era impressionante. Quando arrivò a Udine, Pepe aveva più esperienza e giocava di più, gli consigliai di continuare ad allenarsi duro e alla fine il mio consiglio lo ha aiutato visto che dopo due anni è andato a Barcellona. I problemi fisici lo hanno rallentato un pò, ma se recupera diventa immarcabile". Di Natale: " È un grande, non solo in Italia, ma in tutto il mondo. È stato incredibile, non ha fatto il salto di qualità per suo volere, stava bene ad Udine e ha deciso di non stravolgere la sua vita per il suo bene, così come ha fatto Totti alla Roma". Osimhen-Napoli: "A volte parlare molto non è un bene per i giovani. Spero per lui che continui a lavorare a testa bassa e che non si faccia mangiare dalle pressioni. È bello parlare di talenti ma spesso il rischio è di bruciarli visto che si montano la testa".

"Firenze: "Era tutto complicato in quel momento a Firenze, poi ebbi l'offerta dall'Udinese che giocava la Champions League e quindi colsi l'occasione al balzo". La Champions a Udine: "Sono arrivato nel momento giusto, giocammo la Champions  e non fu facile mantenere il livello della squadra così alto per tanto tempo. La scelta di puntare su tanti giocatori stranieri ogni anno non era semplice, sappiamo quanto l'Udinese sia stato un vivaio di grandi talenti". Rapporto con Handanovic: "All'epoca era già molto forte, arrivò a Udine con De Sanctis, ma si vedeva che aveva un grande talento. È un ragazzo umile, lavoratore e un leader silenzioso. Quando poi De Sanctis andò via esplose, fece vedere al meglio tutte le sue qualità. Merita tutto quello che ha ricevuto finora". De Paul e Musso: "Sono due giocatori forti. De Paul se non fosse così bravo non giocherebbe nella nazionale  argentina, intorno a lui si sono creati molti rumors in merito ad un suo eventuale trasferimento, ma una volta ritornato con la mente sull'Udinese ha dimostrato il suo enorme potenziale".

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