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Quando il bresciano Balotelli perse a Verona il derby dei ragazzotti…

Quando il derby Balo-Verona lo vinsero, nel 2013, gli ultras veronesi...

24 agosto 2013, Verona-Milan 2-1: Mario sconfitto e seduto a fine gara a centrocampo, osserva assorto proprio la curva dei veronesi che lo avevano "beccato" dal primo all'ultimo minuto. Potrebbero essere i suoi nuovi tifosi

Redazione DDD

di Mattia Marinelli -

Oggi si parla del bresciano Mario Balotelli al Verona. Sarebbe il massimo del derby all'incontrario. C'è più rivalità fra Atalanta e Brescia o fra Brescia e Verona? Siamo più o meno sullo stesso livello. Lo conferma quando accaduto alla vigilia del Verona-Milan del 23 agosto 2013. Era la prima di Campionato e il bresciano SuperMario era l'icona rossonera. Con tutti gli annessi e connessi della fatal Verona in relazione proprio alla storia del Milan.

Le prime schermaglie già nel pre-partita. Dopo la copertina sul Time, l'attaccante del Milan era considerato anche da Sports Illustrated "l'uomo più interessante del mondo'' perchè "italiano ma anche africano, il simbolo del Milan ma è anche il simbolo della nuova Europa, vittima di odio razzista e oggetto di selvaggia adulazione". L'asso del Milan aveva poi commentato: "Non è qualcosa che si può cancellare, il razzismo è come una sigaretta. La gente non riesce a smettere se non vuole veramente. Farò qualsiasi cosa affinché le persone ci riescano". Ma di razzismo nel calcio Balotelli parlò a lungo sei anni fa, cogliendo anche spunto da quella sfida d'esordio in serie A del Milan a Verona, i cui tifosi secondo il magazine statunitense sono "fra i più notoriamente razzisti in Italia".

"Spero che non dicano nulla - era l'auspicio di Balotelli - In caso contrario? Proverò a segnare con tutta la mia forza e dopo averlo fatto dirò qualcosa io". Le reazioni non si fecero attendere. "Un pregiudizio che sa di provocazione" aveva prontamente reagito l'eurodeputato della Lega Nord Lorenzo Fontana. "Falso, i tifosi del Verona non sono i più razzisti d'Italia, anzi. Sono vecchie etichette, smentite negli ultimi anni, quando gli ululati non si sono più sentiti, se non in qualche rara occasione per colpa di una sparuta minoranza. In molti stadi d'Italia la situazione è di gran lunga peggiore".

Poi sul campo la curva ultrà del Verona beccò SuperMario senza alcun tipo di coro razzista e i gialloblù vinsero la partita: gol milanista di Poli e doppietta di Toni. A fine gara,il tecnico rossonero Allegri se la prese con Balotelli, ma anche con El Shaarawy e Niang definendoli "ragazzotti".

Lezione imparata da Balotelli visto che due anni dopo, nel settembre 2015, quando tornò nel Milan allenato da Mihajlovic, proprio Mario rese l'onore delle armi: "Il giorno in cui non mi fischieranno, mi preoccuperò: significa che non faccio più paura. Accetto i fischi, non mi creano problemi. Sa quando è stata l'unica volta che i tifosi avversari mi hanno distratto? A Verona, quando cominciarono a fare cori in mio favore per sfottò. Non me lo aspettavo e mi mandarono in confusione".

E' proprio questa la frase che potrebbe portare Balotelli a Verona?

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