L'ISOLA FELICE...

Ranieri: “Dobbiamo tenere la nave in rotta, per Cagliari e per tutta la Sardegna”

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Claudio Ranieri ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di Dazn (Dazn Heroes dal titolo "La mia isola felice", disponibile da giovedì 24 agosto). Vari i temi, su tutti la sua esperienza finora a Cagliari e il suo legame con la Roma
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Redazione DDD Direttore responsabile 

Claudio Ranieri ai microfoni di Stefano Borghi lo conferma in tutto e per tutto, ricordando quei miti ultimi anni Ottanta: "Il Cagliari per me è stata quell’isola felice che mi fece capire che potevo essere allenatore. In tre anni facemmo C, B e A e riuscimmo a restare in Serie A nonostante un girone d’andata concluso a 9 punti - c’erano ancora i due punti a vittoria - ci davano tutti per retrocessi ma riuscimmo a salvarci. Nei momenti difficili quello che ricordi sono i momenti belli e a me il Cagliari é servito per rigenerarmi. La differenza di giocare su un'isola? C’è un senso di appartenenza che rispecchia quello che sono i sardi, nelle altre squadre sei la squadra della città, dove ce ne sono due e rappresenti parte della città, qui sei parte di un’isola. Fai parte di un movimento interiore che è rispetto e voglio che i ragazzi lo avvertano".

"Non rappresentiamo solo il Cagliari, ma tutta la Sardegna"

Sulla stagione appena iniziata: “Dobbiamo fare bene, dobbiamo riuscire a restare in Serie A, sarà difficile. L’ho detto al Presidente e ai ragazzi, potremmo prendere delle libecciate che sembreranno non finire mai, dove potremmo prendere 3-4 goal. Dovremo essere bravi a tenere la nave in rotta".

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Sulla Roma e sul suo triplice ruolo da tifoso, giocatore e allenatore: "L’essere tifoso ti porta a dare e a sentire qualcosa di più, è normale, io da bambino andavo in Curva Sud quando ancora la curva era tre quarti romanista e un quarto laziale. Essere tifoso, giocare e poi essere allenatore è qualcosa che mi porto dentro. Quando venivo particolarmente stuzzicato veniva fuori la mia romanità”.

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